Tra XX e XXI secolo
- Introduzione
- USA, dall'egemonia al predominio
- America Latina: la democrazia difficile
- La polveriera Medio Oriente
- Il subcontinente indiano
- La deriva dell'Africa
- Il Giappone e l'Asia orientale
- L'ascesa della potenza Cina
- L'Europa verso nuovi assetti
- L'Italia: si consolida il bipolarismo
- Approfondimenti
- Riepilogando
In sintesi
Negli USA dopo il duplice mandato presidenziale (1992-2000) del democratico B. Clinton, nel 2001 il repubblicano G. W. Bush ha intrapreso una politica estera unilaterale. La strage dell’11/09/2001, portando per la prima volta la guerra nel cuore degli USA, ha spinto Bush alla guerra contro l’Afghanistan (2001) e l’Iraq (2003). In America Latina, l’Argentina nel 1998 ha subito una recessione economica che è stata superata solo nel 2003. Il Venezuela è guidato dal 1998 dal presidente populista Chávez. In Brasile per la prima volta ha vinto le elezioni presidenziali un candidato di sinistra, il laburista “Lula” da Silva (2002). Il Medio Oriente è il centro delle tensioni mondiali. In Israele, dopo il fallimento dei colloqui di pace arabo-israeliani caldeggiati dal premier laburista E. Barak, nel 2001 il governo presieduto dall’ex generale A. Sharon, in risposta agli attentati suicidi palestinesi ha eretto un muro difensivo, ritirandosi contemporaneamente dalla striscia di Gaza; la vittoria del partito estremista di Hamas (2006) nei territori palestinesi ha rinfocolato la guerra civile. Il problema Iraq, impersonato dall’aggressiva dittatura di Saddam Hussein, è stato risolto da USA e Gran Bretagna con una guerra preventiva, senza il mandato dell’ONU (2003). In Iran, il presidente Ahmadinejad (2005) dichiara di voler distruggere Israele. In India il Partito del Congresso ha ceduto il passo, nel 1999, ai nazionalisti indù del Janata Party di A. B. Vajpaye, per poi tornare al potere nel 2004 con M. Singh. A mezzo secolo dalla sua decolonizzazione, l’Africa presenta uno scenario carico d’ombre. È riuscito il collaudo della giovane democrazia multirazziale del Sudafrica, ma la regione subsahariana è flagellata da AIDS, carestie, sottosviluppo cronico e conflitti etnico-religiosi. Il Giappone negli anni ‘90, pur mantenendo un netto primato in Asia orientale, è entrato in una crisi insieme economica e politica, superata solo nei primi anni del XXI secolo. In Cina il gruppo dirigente comunista dimostra inattesa tenuta politica e capacità di sviluppo economico, grazie alla sua leadership postmaoista, rappresentata per un ventennio da Den Xiaoping, poi da Jian Zeming (1997- 2002) e da Hu Jintao (2002). Nei Balcani si sono aperti conflitti a sfondo etnico in Kosovo (1998-99) e in Macedonia (2001), contenuti dall’intervento militare della NATO. La caduta di Milosevic (2000) e la definitiva separazione tra Serbia e Montenegro nel 2006 hanno posto fine all’esistenza della Federazione Iugoslava. L’Unione Europea ha adottato (tranne Gran Bretagna, Danimarca e Svezia) l’euro come moneta unica (1/1/2002) e allargato, tra il 2004 e il 2007, la comunità a 12 nuovi Stati: Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Cipro e Malta. L’Europa è stata colpita da una serie di attentati terroristici di matrice islamica a Madrid (2004) e a Londra (2005). In Russia, dove a Eltsin è subentrato alla presidenza V. Putin (2000), la transizione all’economia di mercato è sancita dall’ammissione a pieno titolo nel G8 (2002). In Italia, al primo governo di R. Prodi (1996), che ha portato il Paese all’ingresso nella zona dell’euro, sono seguiti gli esecutivi guidati da M. D’Alema (1998) e G. Amato (2000). Il centro-destra è tornato al governo con S. Berlusconi nel 2001, con un programma di liberalizzazioni. Nel maggio 2006 la coalizione di centro-sinistra si è insediata al governo con il premier R. Prodi. | |