L'Italia dal dopoguerra agli anni Novanta
Introduzione
In Italia la ricostruzione fu completata in breve tempo grazie agli aiuti alleati e all'impegno di tutte le forze sociali. Nel paese, per volontà del popolo, fu proclamata la Repubblica. Sulla scena politica, accanto ai liberali e ai socialisti (ricostituitisi in partito nel 1943 con il nome di Partito Socialista di Unità Proletaria, PSIUP, tornato PSI nel 1947), erano ormai grandi realtà il PCI (il cui fondatore Antonio Gramsci era morto in una clinica di Roma nel 1937, dopo la prigionia 1928-33), e la Democrazia Cristiana (DC, fondata nel 1942 richiamandosi al PPI). Palmiro Togliatti (1893-1964), comunista, e Alcide De Gasperi (1881-1954), democristiano, ne furono i leader. Dopo una prima collaborazione, le strade dei due partiti si divisero: la DC (fautrice di una politica filo-occidentale) imboccò la via del governo, il PCI (nella sfera sovietica) quella dell'opposizione. Si divisero anche le strade dei sindacati: nel 1948 gli anticomunisti fuoriuscirono dalla CGIL, nel 1950 si sarebbero sviluppate la CISL, cattolica, e la UIL laica. L'ultimo trentennio, pur caratterizzato da scandali, terrorismo e squilibri Nord-Sud, ha visto l'Italia diventare uno dei paesi più avanzati dell'Occidente.