L'Italia dal dopoguerra agli anni Novanta
In sintesi
Redazione De Agostini
1945-1948 | Il primo dopoguerra è caratterizzato dalla figura di Alcide De Gasperi (1881-1954) democristiano alla guida di governi con PSI e PCI. Il referendum sull'assetto istituzionale viene vinto dalla Repubblica (2 giu. 1946). La “guerra fredda” porta alla rottura tra DC e PCI. Centrismo. Alle elezioni del '48 la DC sfonda il tetto del 48%. |
1948-1958 | De Gasperi tenta di favorire lo sviluppo del Sud (Cassa per il Mezzogiorno e riforma agraria, 1950): azione non incisiva. Legge elettorale per favorire il centro: dalle elezioni del 1953, però, esso uscì indebolito. De Gasperi esce di scena. Governi monocolore democristiani o di coalizione centrista: stabilità politica, sviluppo economico. |
1958-1968 | Aumento delle masse operaie. Eletto papa Giovanni XXIII (1958-1963). La DC chiama il PSI nella maggioranza di governo. Forti polemiche, governo Tambroni di centro-destra, travolto nel 1960 da un'ondata di manifestazioni popolari. 1962: i democristiani Amintore Fanfani e Aldo Moro concretizzano il progetto: timori tra i conservatori. Piano Solo. Negli anni '60, per inerzia politica e stagnazione economica si generano tra studenti e lavoratori esigenze di cambiamento. Manifestazioni del '68. |
1968-1996 | Reazione al '68: gruppi eversivi di destra ordiscono le trame nere: attentati (anni di piombo). Eversione di sinistra: le Brigate Rosse, partito armato per trasformare la società in senso comunista. 1978: il 16 mar., giorno del compromesso storico, rapiscono Aldo Moro artefice dell'accordo, trovato morto il 9 magg. Anni '80: governi DC-PSI. 1983: Bettino Craxi primo presidente del consiglio socialista in Italia. Si radica la prassi delle tangenti. Scandali a ripetizione. Connessioni con la malavita organizzata. 1993: il sistema scardinato (tangentopoli). I vecchi partiti scompaiono. Nascono nuove forze politiche. 1996: successo del centro-sinistra. |