La Seconda Guerra Mondiale
Introduzione
Nel ventennio 1920-1939 maturarono in Europa i presupposti che avrebbero scatenato la Seconda Guerra Mondiale. Un conflitto totale, combattuto con armi moderne, che coinvolse per la prima volta la popolazione civile (protagonista di diversi fenomeni di Resistenza). Germania, Italia e Giappone, uniti nell'Asse Roma-Berlino-Tokyo, sarebbero usciti distrutti dal conflitto. Americani, Sovietici e Inglesi avrebbero invece definito il nuovo assetto mondiale nel '45. Le ambizioni nazi-fasciste di creare un nuovo ordine (contenute nel “patto tripartito”, 27 sett. 1940) furono soffocate. Chi durante il conflitto mantenne la condotta più atroce fu Hitler: questi — sostenendo che la razza superiore tedesca (ariana) dovesse sfruttare quelle inferiori, rappresentate da Ebrei e Slavi — ordinò l'internamento di milioni di persone (ridotte alla stregua di subuomini) nei campi di concentramento di Auschwitz, Mauthausen, ecc. I deportati erano sfruttati come forza-lavoro: quando, per gli stenti e le torture, gli individui perdevano la capacità di produrre erano sterminati (morirono oltre 5 milioni di ebrei). La guerra finì con l'ecatombe giapponese: gli USA, infatti, sganciarono su Hiroshima e Nagasaki le prime, terribili, bombe atomiche.