Approfondimenti
- 11 settembre 2001
11 settembre 2001
II più spettacolare e raccapricciante attacco terroristico di tutti i tempi avviene in prima mattinata, e si consuma in non più di un'ora. L'azione ha inizio alle 8,45 a New York, quando un aereo di linea statunitense, un Boeing 767, dirottato da un commando suicida, si proietta come un missile contro la torre nord del World Trade Center, esplodendo. Circa 18 minuti dopo, un secondo 767 s'abbatte contro la torre sud, che comincia a collassare. Alle 9,43 è la volta del Pentagono, il quartier generale delle forze armate statunitensi, presso Arlington, in Virginia, raggiunto da un Boeing 757-200, mentre la torre sud del WTC si schianta al suolo. Qualche minuto più tardi un quarto aereo, forse diretto contro la Casa Bianca, a Washington, precipita a circa 130 km a sud-est di Pittsburgh, in Pennsylvania, presumibilmente a causa di una colluttazione tra passeggeri e dirottatoti. Alle 10,28 anche la torre nord del World Trade Center crolla al suolo. Il bilancio finale dell'azione è di 2.801 morti e di parecchie migliaia di feriti. Passato lo sgomento iniziale, si fa ben presto strada la certezza che la paternità dell'attentato si debba al plurimiliardario sceicco saudita Osama Bin Laden e all'organizzazione terroristica da questo capeggiata, al Qaeda, che ha la sua base strategica in Afghanistan con la complicità del regime integralista musulmano dei Talebani. L'evento, considerato un vero e proprio atto bellico diretto contro la maggiore potenza mondiale, ridisegna il concetto stesso di guerra nell'epoca della globalizzazione, inaugurando un possibile tipo di conflitto specifico del XXI secolo: un conflitto, cioè, privo di frontiere territoriali e di regole condivise tra le parti in causa, che considera la popolazione civile alla stessa stregua di quella combattente e suscettibile di minacciare senza preavviso qualsiasi area del pianeta. Proprio facendo riferimento a questa nuova forma non convenzionale di "nemico", il presidente degli Stati Uniti, George Walker Bush, ha risposto all'attacco dell'11 settembre proclamando una crociata senza quartiere e di lunga durata contro il terrorismo internazionale, aggregando di volta in volta coalizioni ad hoc, le cui prime tappe sono state, nel 2001, l'occupazione militare dell'Afghanistan e, nel 2003, la "guerra preventiva" contro il regime iracheno di Saddam Hussein.