La Prima Guerra Mondiale
1918: l'ultimo anno di guerra
La difficile guerra di trincea, che stava mettendo a dura prova gli apparati militari delle potenze europee, continuò anche nel 1918. Il 21 mar. il generale Ludendorff penetrò per 50 chilometri nelle linee alleate nel settore di Amiens. Parigi venne bombardata dal supercannone Bertha. Si istituì allora un comando supremo unico, affidato al generale Foch, per fronteggiare la situazione. Già in aprile gli Anglo-Francesi tornarono al successo: il 9 fu respinta un'offensiva tedesca volta alla conquista di Dunkerque e Calais; dopo una terza offensiva, iniziata il 27 maggio, che portò i Tedeschi sulla Marna, gli alleati contrattaccarono con una tale veemenza (18 ago.-26 sett.) da liberare tutta la Francia e il Belgio. Intanto in Germania e in Austria si susseguono episodi di rivolta nell'esercito e nella popolazione civile. Tumulti rivoluzionari di carattere socialista scoppiano a Monaco, a Vienna, a Praga, a Budapest, mettendo in gravi difficoltà gli imperi tedesco e austriaco. In Germania il governo socialdemocratico annunciò l'abdicazione di Guglielmo II (9 nov.) e aprì le trattative di pace. L'11 nov. fu firmato l'armistizio di Compiègne tra la Germania e le potenze dell'Intesa. Sul fronte italiano anche gli Austriaci cedettero. Il 29 ott. gli Italiani sfondarono le linee austriache a Vittorio Veneto e avanzarono in Cadore, il 3 nov. entrarono a Trento e a Trieste. Le ostilità cessarono il 4 nov., dopo la firma dell'Armistizio di Villa Giusti (3 nov.). L'imperatore Carlo (1916-1918) abdicò l'11 nov.: in Austria fu proclamata la Repubblica. Ad analogo esito giunsero la Polonia e la Cecoslovacchia.