Il secondo dopoguerra

In sintesi

1945-1951

Dopo la Seconda Guerra Mondiale in Europa si instaura un clima di crescente tensione tra l'Occidente capitalistico, incluso nella sfera d'influenza americana, e l'oriente comunista, compreso invece nella sfera sovietica.

Nasce l'ONU (statuto approvato il 26 giu. 1945), ma si dimostra subito incapace di alleviare i contrasti. Gli USA, unico paese del mondo con fiorente economia, varano un cospicuo piano di aiuti (piano Marshall, giu. 1947).

In breve l'Occidente, che per organizzarli istituisce l'OECE (1948), ne risente positivamente. L'URSS, stremata dal conflitto, avvia una ricostruzione secondo il metodo staliniano, intanto favorisce il passaggio al comunismo dei paesi satelliti (1945-1948).

In Cecoslovacchia essa incontra notevoli difficoltà (colpo di Praga del '48); in Jugoslavia (dove Tito ha preso il governo) non riesce a imporsi.

La Germania divisa in RFT (magg. '49, sottoposta agli Anglo-Franco-Americani) a ovest, e RDT (ott. '49, a regime comunista) a est; anche la città di Berlino divisa.

Inizia la “guerra fredda” tra i paesi delle due sfere. Nascono l'UEO (17 mar. 1948), la NATO (4 apr. '49), il Consiglio d'Europa (magg. '49) accordi in senso anti-sovietico.

Per risposta Mosca promuove il COMECON (25 genn. 1949) e il Patto di Varsavia (14 magg. 1955) con i paesi a essa sottoposti. Il blocco dei paesi occidentali e quello dei paesi orientali sono sempre più distanti.

Pericolo di un nuovo conflitto mondiale provocato dalla Guerra di Corea (1950-1951). Il rischio viene scongiurato.