lètto (sostantivo)

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; latino lectus].

1) Mobile di varia forma e struttura, costituito essenzialmente da un fusto di legno o ferro e da una rete metallica o da molle che sostengono dei materassi con lenzuola, coperte e guanciali, su cui ci si pone a giacere per riposare o dormire:letto a un posto (o a una piazza); letto matrimoniale (o a due piazze); andare a letto, camera da letto;letto turco o alla turca, che serve anche da divano; mobile letto, poltrona letto, che possono essere trasformati in letto. Con significato estensivo e fig.: letto operatorio, tavolo su cui si adagia il paziente durante un intervento chirurgico; letto funebre, il cataletto; mettersi a letto, ammalarsi; andare a letto con le galline, molto presto; andare a letto con qualcuno, avere con lui rapporti sessuali; girarsi, rivoltarsi nel letto, non riuscire a dormire; morire nel proprio letto, a casa propria, di morte naturale; cascare dal letto, alzarsi presto contro le normali abitudini; letto di dolore, letto di morte, quello dove giace un sofferente, un moribondo; figlio di primo letto, nato dal primo matrimonio; profanare il letto coniugale, commettere adulterio; essere in un letto di rose (o di spine), in una situazione florida (o difficile e pericolosa); letto di Procuste, situazione intollerabile, vedi Procuste. Per analogia, qualunque cosa su cui ci si corichi; giaciglio: un letto di paglia. In particolare, lettiera: il letto dei bachi da seta.

2) Il solco, il fondo dove scorrono o stanno le acque di un fiume, di un lago e simili; alveo. Con significati analoghi: letto della corrente, la zona di mare dove la corrente si manifesta; letto del vento, la direzione da cui spira. Non comune, il fondo, il sedimento di un liquido; in particolare, la feccia del vino. Per estensione, piano, sottofondo su cui è posta o scorre una det. cosa: imballare i bicchieri con un letto di paglia; il letto della nave, l'invasatura su cui si fa scivolare la nave per il varo; guarnizione di pane, verdura o altro su cui si pone una vivanda; l'affusto del cannone.

3) In agraria, letto di semina, porzione di terreno più o meno lavorata e predisposta ad accogliere il seme. Quando è necessario praticare la semina in semenzaio, è di impiego comune il letto caldo, formato da uno strato di materiali organici di varia natura ricoperto con un certo spessore di terra e protetto da cassoni muniti di vetri, da fogli di polietilene, ecc. Il calore che si produce con la fermentazione dei materiali ricoperti riscalderà lo strato superficiale di terra, favorendovi la germinazione di semi, o anche la crescita di talee, di piantine in vaso, ecc.

4) In anatomia, depressione o solco in un viscere o altra formazione anatomica: letto del corpo pineale, solco situato nella porzione postero-superiore del terzo ventricolo del cervello e delimitato dai tubercoli quadrigemini anteriori, in cui si trova la ghiandola pineale; letto del cuore, depressione della faccia mediale del polmoneinistro, con cui viene a contatto la parete sinistra del cuore; letto del pelo, tratto del cilindro cutaneo in cui scorre il fusto del pelo; letto ungueale, porzione della superficie cutanea del dorso del polpastrello, formata da uno strato dermico elastico e da uno epidermico, su cui appoggia la faccia palmare dell'unghia o lamina ungueale.

5) In geologia, livello inferiore di un corpo geologico qualsiasi; anche partizione generica con senso analogo a livello od orizzonte. Per letto di una faglia, vedi faglia.

6) Con accezioni specifiche nel linguaggio tecnico: A) Letto di posa, superficie sulla quale si appoggia (propr. si alletta) un elemento costruttivo (mattone, mattonella, concio di pietra) per legarlo al supporto. B) Letto di fusione, insieme delle materie prime e delle aggiunte complementari, eventualmente necessarie a migliorare il prodotto finale, che costituiscono la carica di un forno fusorio. C) Letto di colata, strato di sabbia usato in fonderia sul quale si dispongono le forme pronte per ricevere il metallo liquido; anche letto di colata e di fusione, insieme delle sostanze non volatilizzabili delle cariche di altoforno, che, pervenute a fusione, si separano dalla parte metallica, formando la scoria che galleggia su detta parte metallica. D) Falso letto, sinonimo di falsa-staffa. E) Letto fisso, solido impaccato e trattenuto all'interno di un recipiente la cui funzione può essere di catalizzatore per una reazione tra fluidi o di adsorbitore per un fluido specifico. F) Letto fluido, massa che, posta su una griglia al fondo di un recipiente, viene mantenuta allo stato fluido da uno o più gas che attraversano la griglia con una velocità inferiore alla velocità di trascinamento del solido stesso; viene utilizzato come catalizzatore di reazione tra gas o tra gas e il solido stesso, oppure per rivestire oggetti metallici, nel qual caso si usano materie plastiche allo stato pulverulento fluidificate da aria che, a contatto dell'oggetto preventivamente riscaldato, fondono e lo ricoprono uniformemente. G) Letto trasportato, massa solida trascinata in una corrente gassosa con velocità simile a quella del gas che consente di trasportare solidi in condotte, separandoli poi dal gas in un ciclone. H) Letto filtrante, massa solida a granulometria determinata che, posta in una vasca o in un bacino, consente la depurazione di liquidi che l'attraversano trattenendone le sostanze inquinanti. I) Letto batterico, massa fluida, costituita da batteri selezionati e immessi in idoneo substrato, che, attraversata da liquidi inquinati, ne consente la degradazione delle impurità e quindi la purificazione.

Cenni storici

Nelle tombe egiziane si sono trovati numerosi letti funerari di legno dipinto o ricoperto di stucco dorato, con incrostazioni d'oro, avorio, faïence, e piedi a zampe ferine; talora il piano è sostenuto da due animali allungati (tomba di Tutankhamon). Nel mondo classico il letto, usato anche nei banchetti e in cerimonie pubbliche, è raffigurato su vasi greci e in pitture e rilievi etruschi. In età romana i letti da cerimonia sono ornati di bronzo, osso e avorio, soprattutto alle gambe e alle spalliere (letto di Amiterno, Roma, Museo dei Conservatori). Nello stile gotico, il letto trovò possibilità di sviluppo artistico che presero ancora maggiore consistenza nello stile rinascimentale italiano. In quel periodo il letto divenne un mobile composito, con la possibilità di determinare precise suddivisioni di spazio interno, in quanto costituito di elementi accessori quali predelle o cassoni che lo circondavano da tre lati e isolato dal baldacchino. Per tutto il sec. XVI il letto mantenne più o meno immutata questa forma; le sole varianti erano costituite dai raffinati intagli che animavano le strutture lignee. Alla fine del Cinquecento e nel corso del Seicento le spalliere del letto e le predelle che a mo' di gradini lo attorniavano furono sostituite da colonne sostenenti il baldacchino e da pesanti composizioni di tendaggi in stoffe pregiate che avevano lo scopo di celare ogni elemento ligneo del mobile. Nei Paesi Bassi e in Inghilterra fu molto in voga il tipo inquadrato tra quattro pilastri, spesso di fattura ricchissima e talora con basi di marmo. Nel barocco francese la sontuosità del letto fu affidata soprattutto agli elementi di contorno (baldacchino, abbondanti tendaggi) e solo nell'Impero questo mobile tornò a essere trattato in modo autonomo. L'uso del baldacchino decadde gradualmente nel corso del sec. XIX e, dopo il periodo dell'Art Nouveau, durante il quale si diffusero forme e decorazioni di ibrida composizione, prevalsero per il letto strutture semplici e lineari, improntate alla massima funzionalità.

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