La II Rivoluzione industriale: scienza, tecnica e società
- Introduzione
- La Grande depressione
- Scienza e riorganizzazione del lavoro: la ripresa del 1896
- I cambiamenti nella società
- Approfondimenti
- Riepilogando
I cambiamenti nella società
Se i contadini, per quanto in calo, continuavano a rappresentare la maggioranza della popolazione europea, e l'aristocrazia terriera conservava il proprio prestigio soprattutto negli Imperi, gli sviluppi dell'industria portarono ad allargare gli strati di borghesia e proletariato. I contrasti tra essi vennero approfondendosi. Il socialismo continuava a diffondersi tra le masse operaie che venivano organizzandosi in organizzazioni sindacali nazionali (soprattutto dopo il 1885). Nel 1889 nacque la II Internazionale.
Revisionismo e sindacalismo rivoluzionario
A cavallo tra il XIX e XX sec., considerato che il crollo del capitalismo previsto da Marx non sembrava affatto imminente, le teorie socialiste furono messe in discussione. Nacque così il revisionismo di cui il tedesco Eduard Bernstein (1850-1932) fu il principale esponente. Egli sostenne che l'idea di rivoluzione proletaria non fosse più proponibile. In alternativa, elaborò un disegno gradualista di crescita del potere sociale e politico della classe operaia fino ad attuare progressive riforme dello Stato e degli assetti della proprietà. D'altro canto, Georges Sorel (1847-1922), sociologo e politico francese, fu l'iniziatore del sindacalismo rivoluzionario. La sua teoria, esposta nell'opera Riflessioni sulla violenza (1908), affermava che la rivoluzione proletaria doveva essere coordinata non dai partiti politici, ma dai sindacati, facendo dello sciopero generale e della forza gli strumenti per la presa del potere.
La posizione della Chiesa
Papa Leone XIII (1878-1903), successore dell'intransigente Pio IX, attuò una politica di “riconquista cattolica” della società moderna. Il 15 magg. 1891, egli emanò l'enciclica “Rerum Novarum” che, criticando capitalismo, liberalismo e socialismo, proponeva una riorganizzazione della società in nome della piccola proprietà. I cattolici vennero dividendosi in conservatori e “democratici cristiani”. Questi ultimi saldavano la religione alla politica promuovendo l'attività cristiana nel sociale.