Bèrgamo (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima, 249 m s.m., 38,76 km², 115.781 ab. secondo una stima del 2007 (bergamaschi), patrono: sant’ Alessandro (26 agosto).
Bergamo. Veduta della città alta.
De Agostini Picture Library/G. Berengo
Bergamo . La chiesa di S. Maria Maggiore.
De Agostini Picture Library/M. Carrieri
Bergamo. Facciata della cappella Colleoni.
De Agostini Picture Library/G. Cigolini
Generalità
Città della Lombardia posta ai piedi delle ultime propaggini meridionali delle Alpi Orobie, in posizione intermedia tra gli sbocchi delle valli Brembana e Seriana. L'abitato si compone di due parti: il nucleo più antico, la città alta, situato su un colle, e la città bassa, ai piedi del colle, che si sviluppa verso SE. L'abitato romano corrispondeva alla parte più interna della città alta, ma diversi suburbia erano dislocati lungo le strade di accesso alla città fortificata. Durante il dominio longobardo l'organizzazione gerarchica tra i due centri venne sancita con la divisione del territorio in due corti regie. Tra i sec. XIII e XIV, con l'estensione della cinta muraria, alcuni borghi esterni vennero inglobati nella città alta, accentuando la divisione funzionale tra le due parti; infatti, mentre sul colle si concentrarono i luoghi del potere e le residenze signorili, nella città bassa si svilupparono le attività produttive, con una sensibile crescita edilizia e demografica. Tra il 1430 e il 1450 venne realizzata una seconda cinta di mura, “le Muraine”, con l'obiettivo di difendere anche la città bassa. Alla crescita di quest'ultima, anche oltre le nuove mura, corrispose la trasformazione dell'area tra i due nuclei in zona di residenza dell'aristocrazia mercantile. Tra il 1561 e il 1623 le mura medievali della città alta vennero sostituite dalla poderosa cinta bastionata che ammiriamo ancor oggi, determinando una profonda frattura tra i due nuclei urbani, una ridistribuzione della popolazione e l'orientamento di tutte le attività produttive verso la parte bassa. Questa caratteristica della città bassa si accentuò nei sec. XVII-XVIII con la realizzazione del “Sentierone” e del complesso della “fiera di pietra”, complesso in muratura destinato a sostituire le strutture mobili montate ogni anno per la fiera. Sotto gli austriaci (1814-59) vennero aperte la Porta Nuova e la via Ferdinandea (l'attuale viale Vittorio Emanuele II) come nuove vie di accesso alla città alta. Agli inizi del Novecento, demolite “le Muraine”, venne avviata la risistemazione della città bassa, culminata sotto il fascismo con la costruzione, su progetto di M. Piacentini, di un centro economico-amministrativo. Contemporaneamente si attuò, secondo i piani di L. Angelini, il risanamento della città alta, dove è conservato un ambiente antico eccezionalmente integro e suggestivo, in cui domina la sobria architettura civile del Cinquecento. La città è sede vescovile e universitaria.
Storia
Fondata probabilmente dai Galli Cenomani di stirpe orobica, fu una delle più antiche città celtiche dell'Italia settentrionale. Sottomessa a Roma (Bergomum) nel sec. II a. C., nel 49 a. C. divenne municipio dell'XI regione augustea. Durante le invasioni barbariche fu devastata da Alarico (408) e da Attila (452), divenendo poi sede di ducato longobardo (575) e di contea franca (sec. VIII-IX). La rinascita della città si ebbe dopo l'affrancamento dal dominio dei vescovi, subentrati al potere comitale (sec. X-XI). Si costituì in comune con consoli cittadini (1112 ca.). Nemica di Federico Barbarossa, fece parte della prima Lega Lombarda (1176). Passata sotto i Visconti dal 1329, fu governata da diverse casate fino al 1428, quando fu conquistata dal Carmagnola per conto della Repubblica di Venezia. Sotto i veneziani la città godette di privilegi e immunità, sviluppando industrie e commerci e legandosi alla cultura veneta. Con l'arrivo dei francesi (1796) Bergamo fece parte della Repubblica Cisalpina (1802) e poi del Regno Italico (1805), per passare con tutta la Lombardia sotto il dominio austriaco nel 1814. Liberata da Garibaldi nel 1859, nello stesso anno, con tutta la Lombardia, venne annessa al Regno di Sardegna.
Arte
Nella città alta l'antico centro politico e religioso corrisponde alle due piazze contigue, quella del Duomo e quella Vecchia, comunicanti attraverso le arcate aperte del Palazzo della Ragione (fine sec. XII). Sulla piazza del Duomo sorgono il duomo, la basilica di Santa Maria Maggiore, la cappella Colleoni e il Battistero. Il duomo, avviato nel 1459 su disegni del Filarete, fu completato, alla fine di una travagliata vicenda, solo nell'Ottocento con modifiche alla cupola e alla facciata. La basilica di Santa Maria Maggiore, la cui struttura romanica (sec. XII) è visibile nell'abside a loggette e archetti, ha uno splendido protiro di Giovanni da Campione (1351), autore anche della statua equestre di Sant'Alessandro (1353). L'interno, rimaneggiato, con cupola di F. M. Richini (1615), conserva importanti opere d'arte: il sepolcro del cardinale Guglielmo Longhi, di maestro campionese degli inizi del Trecento (forse Ugo da Campione) e i banchi del presbiterio e del coro, con tarsie disegnate da Lorenzo Lotto. All'interno si trovava in origine anche il battistero ottagonale (1340) di Giovanni da Campione, fantasiosamente ricostruito all'esterno a fine Ottocento. La cappella Colleoni, eretta nel 1470-75 dall'architetto e scultore G. A. Amadeo per Bartolomeo Colleoni, è un capolavoro del primo Rinascimento lombardo. All'interno, sempre dello stesso Amadeo, sono la tomba del Colleoni e quella della figlia Medea; le lunette sotto la cupola e il sacello sono affrescate con Storie del Battista (1733) di Giambattista Tiepolo. Le chiese della città sono ricche di quadri di scuola veneta e lombarda del Quattrocento (polittico del Bergognone nella chiesa di Santo Spirito), bergamasca e bresciana del Cinquecento (Cariani, Romanino, Moretto e Moroni), veneta dei sec. XVI-XVIII (i Bassano, Palma il Giovane, Padovanino, Carpioni, Sebastiano Ricci, Cignaroli, Balestra, Pittoni, Fontebasso ecc.). Importante è il complesso delle opere di Lorenzo Lotto, che qui soggiornò tra il 1513 e il 1526 (pala dell'altare maggiore di San Bartolomeo, 1516; Madonna col Bambino in trono, angeli e santi nella chiesa di San Bernardino in Pignolo, 1521; Trinità nella chiesa di Sant'Alessandro della Croce). L'ex monastero di Sant'Agostino, fondato alla fine del sec. XIII dai padri eremitani e passato agli agostiniani nel 1407, è costituito dalla chiesa e da due chiostri. Il notevole soffitto, costituito da 1632 riquadri dipinti a tempera, risale alla seconda metà del Quattrocento; la chiesa, sconsacrata, ospita manifestazioni culturali. La Rocca, realizzata tra il 1331 e il 1336, è costituita da un mastio a pianta rettangolare con quattro torri quadrate agli angoli. San Vigilio, il colle panoramico più alto della città, è raggiungibile con l'omonima funicolare. La funicolare di Bergamo Alta, dalla cui stazione d'arrivo si gode uno splendido panorama sulla città bassa, fu realizzata nel 1887.
Musei
Insieme al Museo Civico Archeologico e alla Pinacoteca dell'Accademia Carrara, dal 1991 è in funzione la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. Si segnalano ancora il Museo Civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi”, il Museo Donizettiano, il Museo Storico del Risorgimento e della Città, il Museo “Adriano Bernareggi” e l'Orto Botanico. La Biblioteca Civica “Angelo Mai”, sorta nel 1760, è tra le più notevoli biblioteche comunali italiane.
Economia
Bergamo è un importante centro di attività industriali e terziarie, tra le quali rivestono particolare importanza i comparti creditizio, commerciale e dei servizi informatici, affiancati dai trasporti e dalle comunicazioni, che sono favoriti dalla posizione della città alla confluenza delle vie di comunicazione delle valli montane con l'asse autostradale Torino-Milano-Venezia e dallo scalo aeroportuale di Orio al Serio, diventato un importante hub per le compagnie low cost. Negli ultimi decenni l'industria si è molto diversificata e potenziata. Tradizionalmente importanti rimangono i settori dei materiali da costruzione (di rilevanza internazionale è il comparto della produzione del cemento), tessile (fibre naturali e sintetiche) e delle arti grafiche, cui si aggiungono, tra le altre, attività meccaniche, chimiche (pigmenti per l'industria tessile), alimentari e dell'abbigliamento. L'agricoltura, limitata all'area collinare che si estende da San Vigilio al territorio del confinante comune di Valbrembo, produce prevalentemente uva da vino. Rilevante è il turismo, attratto dallo straordinario patrimonio artistico della città e dagli eventi culturali periodicamente organizzati.
Curiosità e dintorni
Tradizionali sono ormai le fiere dedicate alla numismatica e alla filatelia (febbraio). A primavera si tengono l'Expomoto e la Fiera del Libro. Alla musica sono dedicati due importanti appuntamenti: Bergamo Jazz (febbraio) e il Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” (maggio). A settembre si svolge il Festival Internazionale del Cinema d'Arte, Premio Le Mura d'Oro-Città di Bergamo. La città ha dato i natali al pittore Evaristo Baschenis (1617-1677), al compositore Gaetano Donizetti (1797-1848), cui è dedicato dal 1892 il teatro costruito alla fine del Settecento, all'alpinista Walter Bonatti (1930) e al regista Ermanno Olmi (1931).Subito a N dell'abitato, a cavallo tra i fiumi Brembo e Serio, è il Parco dei Colli, che si sviluppa per 4500 ettari, culminando nel Canto Alto (1146 m): nel parco, caratterizzato da estesi boschi di latifoglie, si trovano, oltre a molti edifici rurali e residenziali, le rovine del castello dell'Allegrezza e l'ex monastero di Astino.
Bibliografia
Per la storia
B. Belotti, Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, 5 voll., Bergamo, 1940; R. Ravanelli, S. Vavassori, C. Passeri, Bergamo nella sua storia, Bergamo, 1983.
Per l'arte
S. Locatelli Milesi, Bergamo vecchia e nuova, Bergamo, 1945; L. Angelini, Il volto di Bergamo nei secoli, Bergamo, 1951; N. Zucchelli, Capolavori d'arte in Bergamo, Bergamo, 1954; G. Berlendis, Principali monumenti della città e della provincia di Bergamo, Milano, 1984.