Ólmi, Ermanno
regista cinematografico italiano (Bergamo 1931- Asiago 2018). Venuto dal documentario industriale per l'Edisonvolta, passò al mediometraggio a soggetto con Il tempo si è fermato (1959), ambientato in montagna con due personaggi. Diresse poi il film intimistico-sociale Il posto (1961). Dopo E venne un uomo (1965), ritratto di papa Giovanni XXIII, I fidanzati (1963), Un certo giorno (1968), La circostanza (1974), realizzava il suo capolavoro con un film contadino, L'albero degli zoccoli (1978, Palma d'oro a Cannes). Parlato in dialetto bergamasco, è un affresco lirico sulla cascina fine-secolo, dove la religiosità scandisce il ritmo delle opere e delle stagioni, ma anche del dolore e dello sfruttamento. Dopo una lunga lontananza dal set, Olmi tornava a dirigere nel 1987 con Lunga vita alla signora, seguito da La leggenda del Santo Bevitore (1988), Leone d'oro a Venezia, Lungo il fiume (1992), Il segreto del bosco vecchio (1993), tratto dall'omonimo racconto di D. Buzzati e La Creazione e il Diluvio (1994). Nel 2001 dirigeva l'apprezzatissimo Il mestiere delle armi, premiato l'anno seguente con ben nove David di Donatello, e nel 2003 dirigeva Cantando dietro i paraventi. Nel 2005 usciva Tickets, film a episodi diretto da vari registi e nel 2007 Centochiodi. Nel 2009 ha direttoil film documentario Terra madre. Tra gli ultimi documentari diretti da Olmi si ricrdano Rupi del vino (2009), Il premio (2009), Il pianeta che ci ospita (2015) e Vedete, sono uno di voi (2017). Olmi ha inoltre curato la regia di una apprezzatissima versione dell'Otello di G. Verdi, che è andata in scena per la prima volta in occasione del Festival di Salisburgo (1996) ed è stata successivamente riproposta al Teatro Regio di Torino (1997), avvalendosi della direzione di C. Abbado alla guida dei Berliner Philharmoniker.
Ermanno Olmi . Un fotogramma tratto dal film La leggenda del Santo Bevitore (1988).
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