Bassano

soprannome della famiglia di pittori Da Ponte, dalla città di Bassano del Grappa da cui provenivano. § Francesco il Vecchio (Bassano ca. 1470-1540), formatosi nell'ambito della pittura tardo-quattrocentesca vicentina e veronese, ne continuò i modi con un accademismo freddo ed esteriore (Madonna in trono fra i santi Pietro e Paolo, 1519, Bassano, Museo Civico; Natività, ca. 1530, parrocchiale di Valstagna). § Jacopo (Bassano 1510 o 1515-1592), figlio di Francesco, fu non solo l'artista più rappresentativo della famiglia ma l'iniziatore di una pittura di genere che successivamente troverà ampia eco nel Veneto. § Francesco il Giovane (Bassano 1549-Venezia 1592), primogenito di Jacopo, in gioventù ne fu profondamente influenzato, sia nelle opere eseguite in collaborazione (Predica di S. Paolo con S. Giovanni Evangelista in gloria, 1574, chiesa arcipretale di Marostica) sia in quelle personali (pala di S. Rocco di Cavaso del Tomba a Treviso). Recatosi a Venezia, si indirizzò verso una pittura di tipo tintorettesco, basata sui toni cupi e che denota in un certo naturalismo “campagnolo” la conoscenza dei fiamminghi (Autunno, Vienna, Kunsthistorisches Museum; Circoncisione, Venezia, Palazzo Ducale). § Giovanni Battista (Bassano 1553-1613), terzogenito di Jacopo, fu soprattutto un copista delle opere paterne. § Leandro (Bassano 1557-Venezia 1622), quartogenito di Jacopo, nelle sue opere (Mosè che percuote la roccia, Dresda; Circoncisione, Bassano, parrocchiale di Rosà) assegnò ai valori grafici una posizione privilegiata rispetto a quelli cromatici. Realizzando vasti dipinti di storia religiosa per numerosissime chiese di Venezia e della terraferma, si allontanò dalla tradizione familiare, interessandosi agli schemi compositivi e coloristici toscani ed emiliani (Deposizione, Bassano, Museo Civico). Altrettanto avviene nella ritrattistica, dove la compassata oggettività richiama gli esempi dei manieristi bolognesi. § Gerolamo (Bassano 1566-Venezia 1621), ultimo dei figli di Jacopo. Nelle poche opere documentate (Madonna e Santi a Cismon, S. Giovanni a Bassano), si avverte l'ascendenza paterna, mentre in alcune prove più tarde (Vergine in gloria e i Santi Ermagora e Fortunato, Bassano, Museo Civico) è evidente la traduzione in modo artigianale dei moduli del fratello Leandro.

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