La fine del colonialismo, la nascita del Terzo Mondo
- Introduzione
- Il Vietnam
- Le aspirazioni egiziane
- Gli imperi coloniali si sgretolano
- Il conflitto arabo-israeliano
- Approfondimenti
- Riepilogando
Le aspirazioni egiziane
L'Egitto rappresentò un serio attentato agli interessi economici di Francia e Inghilterra negli anni '50. Nello Stato nord africano, il 22-23 lug. 1952, un colpo di Stato causò la caduta del debole re Faruk. A coordinare il golpe furono il capo di stato maggiore Mohammed Naguib e il colonnello Gamal Abdel Nasser (1918-1970). Quest'ultimo, estromettendo Naguib, prese tutto il potere nelle proprie mani dopo che nel paese era stata proclamata la Repubblica (18 giu. 1953). La politica nazionalista di Nasser, nel 1956, portò a forti tensioni internazionali. Progettata la realizzazione di una grande diga nei pressi di Assuan per sfruttare meglio i benefici effetti del Nilo, infatti, il leader egiziano si mise subito al lavoro per reperire all'estero i capitali necessari alla realizzazione dell'opera. Il tentativo non ebbe successo. Di fronte al boicottaggio americano di un progetto elaborato dagli occidentali in aiuto dell'Egitto, Nasser, il 26 lug. 1956, decretò la nazionalizzazione della Compagnia Internazionale del Canale di Suez. La diga sarebbe così stata finanziata coi proventi derivanti dal pagamento dei transiti nell'istmo. Francesi e Inglesi, che avevano una lunga serie di motivi economici per ostacolare l'iniziativa, dopo rapide trattative convinsero Israele (istituito come stato indipendente dall'ONU nel 1947) ad attaccare l'Egitto: tra il 29 e 30 ott. 1956, le truppe israeliane marciarono facilmente su Gaza e il Sinai; il giorno seguente gli anglo-francesi distrussero gli aeroporti egiziani, il 5 nov. sbarcarono a Porto Said. Sennonché una condanna americana collegata a un minaccioso ultimatum sovietico, indussero i tre paesi aggressori a cessare le ostilità. Già il 22 dic. tutte le truppe anglo-francesi avevano abbandonato la terra africana. Per le tre potenze fu una dura sconfitta: mentre Francia e Gran Bretagna, ormai, non potevano far altro che constatare la propria debolezza di fronte a Stati Uniti e Unione Sovietica, alle navi israeliane fu vietato il transito per il Canale di Suez e lo stazionamento nel golfo di Aqaba.