Il Barocco spagnolo
In Spagna, nel superamento del tardo manierismo quale era venuto definendosi attorno alla fabbrica del monastero-palazzo-mausoleo dell'Escorial eretto fra il 1563 e il 1584 per volontà di Filippo II, fu fondamentale l'opera innovatrice del pittore Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto (1591-1652), il quale interpretò in senso drammatico ed espressionistico la pittura dei caravaggeschi napoletani e romani, conosciuti durante i soggiorni in Italia.
L'episodio più importante in architettura fu costituito dall'attività degli architetti e decoratori de Churriguera, attivi a Salamanca e a Madrid, che nel filone naturalistico e pittoresco del barocco elaborarono un tipo di decorazione avvolgente e movimentata che invade la superficie architettonica sostituendovisi. Il barocco churrigueresco trovò un'eco immediata e riprese brillanti nelle colonie spagnole d'America, dove agì da stimolo sulle vivaci tendenze decorative locali.
Vélazquez
L'opera di Diego Rodríguez de Silvay Velázquez (Siviglia 1599 - Madrid 1660) tocca, con quella di Rembrandt, forse l'apice del realismo barocco, riuscendo a conciliare, per il perfetto equilibrio tra evidenza formale e immediatezza di rappresentazione, l'esigenza del vero con il decoro di corte. Del periodo giovanile a Siviglia (1617-23) sono L'acquaiolo di Siviglia (Londra, Wellington Museum) e La mulatta (Blessington, collezione privata). Introdotto alla corte di Filippo IV, si stabilì a Madrid (1623) e fu nominato pittore ufficiale della corte. L'opera I beoni (1628, Madrid, Prado) è la prima in cui la sua personalità si manifesta nella sua autonoma libertà e completezza. Nel primo viaggio in Italia (1628-30) venne a contatto con le opere dei maestri veneziani, di Caravaggio e di Michelangelo, come testimoniano Fucina di Vulcano (Madrid, Prado), Le lance (1634-35, Madrid, Prado), Caccia reale al cinghiale (1631-32, Londra, National Gallery). Contemporaneamente produsse la ritrattistica di personaggi di corte, di artisti teatrali, buffoni, nani mostruosi, mendicanti. Pochi i soggetti religiosi di questo periodo, ma ricchi di umana partecipazione (Cristo alla colonna, ca 1633, Londra, National Gallery). Di soggetto mitologico sono le opere degli anni 1638-43 (Esopo, Menippo, Marte, Madrid, Prado); di soggetto storico-celebrativo La resa di Breda (1635, Madrid, Prado). Su invito di Filippo IV ritornò in Italia (1649), dove eseguì il ritratto di Innocenzo X (1650, Roma, Galleria Doria Pamphili) e le Vedute della Villa Medici (1650 ?, Madrid, Prado), opere che influiranno su tutta la pittura spagnola ed europea. Per le cariche ufficiali e gli impegni di corte assunti negli ultimi anni di vita, egli ridusse notevolmente la sua attività artistica (Las meninas, 1656; Le filatrici, 1657, entrambe a Madrid, Prado).