meiòsi
sf. [sec. XX; dal greco méiōsis, diminuzione]. Processo di divisione cellulare da cui hanno origine i gameti. Si verifica in genere alla fine della gametogenesi o prima della fecondazione, e ha lo scopo di consentire al nuovo individuo di mantenere costante il numero dei cromosomi caratteristico della specie cui appartiene. Nell'uomo i gameti maschile e femminile possiedono ciascuno 23 cromosomi (n); la fecondazione fonde i due gameti in modo che l'uovo fecondato (zigote) possieda 46 cromosomi (2n). Hanno 46 cromosomi anche le cellule del testicolo e dell'ovario, che si moltiplicano ancora per mitosi. Le due ultime divisioni cellulari, però, quelle che portano alla formazione dei gameti maturi (spermatozoi e uova), sono di tipo meiotico e i gameti vengono quindi ad avere 23 cromosomi. Nei Metazoi la meiosi avviene durante la gametogenesi (meiosi gametica), in alcuni Protisti e Alghe subito dopo la formazione dello zigote (meiosi zigotica), nella maggior parte delle piante (Muschi, Felci e Fanerogame) si verifica una meiosi intermedia per cui si ha alternanza di generazione tra un gametofito e uno sporofito. La meiosi consiste di due divisioni nucleari successive, ognuna delle quali si articola in quattro fasi (profase, metafase, anafase, telofase). Tra la prima e la seconda divisione non si ha duplicazione di materiale genetico: i cromosomi sono infatti già duplicati in cromatidi. La seconda divisione è molto simile a una mitosi: i cromosomi in numero aploide appaiono come coppie di cromatidi e quando il centromero si divide, un cromatide di ciascuna coppia passa a ciascuna cellula figlia. Poiché il materiale genetico è stato duplicato soltanto una volta (precedentemente alla prima divisione meiotica) alla fine risulta ridotto a metà. I fenomeni nucleari più complessi, e che determinano poi l'esito del processo meiotico, avvengono nella profase della prima divisione che a sua volta si suddivide in vari stadi: leptotene,zigotene,pachitene,diplotene, diacinesi.