turnover

Indice

s. inglese (propr., capovolgimento; avvicendamento) usato in italiano come sm.

1) In economia, movimento d'affari di un determinato periodo, programmazione nella durata delle scorte.

2) In sindacalismo, tempi di rotazione del personale per l'utilizzazione ininterrotta degli impianti. Più in genere, il ricambio “fisiologico” del personale di un'azienda, che normalmente avviene quando i dipendenti mandati in pensione vengono rimpiazzati da un numero pressoché equivalente di nuove assunzioni.

Biologia

Il turnover definisce il rinnovamento di elementi strutturali o funzionali all'interno di una cellula o di un tessuto. Le membrane cellulari sono strutture assai mutevoli, fortemente dinamiche; i cambiamenti a cui sono sottoposte non solo sono conseguenza delle modificazioni di forma e volume che presentano le cellule quando sono libere di muoversi o quando variano le condizioni osmotiche dell'ambiente esterno, ma anche del continuo rinnovamento dei componenti lipidici e proteici della membrana stessa. Con il termine turnover si intende il flusso di ricambio di tali componenti e la velocità con cui avviene dà la misura dello stato dinamico della membrana. Anche nei tessuti perenni, nei quali non avviene la divisione cellulare né il volume delle cellule cambia di molto, i lipidi e le proteine delle membrane si distruggono e si rigenerano entro tempi che vanno da poche ore ad alcune settimane; per esempio, mentre la vita media degli enzimi del reticolo endoplasmatico varia da 2 a 380 ore, i lipidi della membrana dei mitocondri hanno una vita media di un mese. I componenti si rinnovano continuamente, ma la struttura della membrana rimane invariata. Il materiale per la formazione della membrana plasmatica proviene dal reticolo endoplasmatico, attraverso l'apparato del Golgi; le nuove parti della membrana hanno origine nel reticolo rugoso sotto forma di vescicole primarie che si staccano per andare a formare le membrane del Golgi, dal quale successivamente migrano, sempre sotto forma di vescicole, e si fondono con la membrana plasmatica. Si attua quindi un flusso di membrane durante il quale avvengono diverse trasformazioni che modificano la composizione delle membrane stesse. È stato proposto che le molecole costituenti le membrane abbiano vita piuttosto breve, e che vengano sostituite continuamente; ciò nonostante l'intera parete conserva la sua integrità strutturale. Il rinnovamento molecolare della cellula non sembra legato all'età delle molecole stesse, ma si realizza in maniera puramente casuale. Ciò comporta la rimozione di molecole ancora efficienti e la permanenza di altre che non lo sono più: è possibile che la membrana tolleri una certa proporzione di molecole non funzionali, purché il processo di rinnovamento sia sufficiente ad assicurare un adeguato numero di molecole funzionali. Contrariamente a quanto avviene a livello intracellulare, il turnover che si attua nei tessuti “labili” è strettamente legato all'invecchiamento cellulare. Le cellule epiteliali, infatti, nel corso della vita dell'organismo a cui appartengono vengono continuamente eliminate e rimpiazzate da altre che derivano dalle divisioni degli elementi degli strati sottostanti. Negli epiteli semplici le mitosi possono avvenire in tutte le cellule, mentre negli epiteli stratificati solo le cellule meno differenziate che si trovano alla base del tessuto possono dividersi. Nell'epidermide le cellule che derivano dalla moltiplicazione degli elementi profondi attraversano tutti gli strati che costituiscono il tessuto subendo successive modificazioni, fino a diventare lamelle desquamanti prive di vita. Il rinnovamento delle cellule varia a seconda del tipo di epitelio e in base ad alcuni fattori quali offese da agenti esterni e fattori ormonali; è quindi molto frequente nell'epidermide e nel rivestimento epiteliale dei villi intestinali, mentre lo è molto meno nei mesoteli che rivestono il peritoneo e la pleura. Il rinnovamento delle popolazioni cellulari dell'epidermide comporta una migrazione cellulare ordinata e quindi la modificazione continua dei contatti e delle giunzioni tra le cellule. Nell'epidermide di mammifero è stato dimostrato che la separazione fra le cellule avviene in maniera diversa a seconda della posizione che queste occupano e del loro stato di differenziazione. L'eliminazione di una cellula dall'epitelio è preceduta e accompagnata da riarrangiamenti della superficie: quando la cellula è stata espulsa, resta per qualche tempo una cavità che tende a scomparire grazie allo scorrimento laterale delle cellule vicine. Un accelerato ricambio dell'epitelio gastrico dipende, oltre che dall'alimentazione, anche dal contatto con agenti lesivi, quali per esempio l'aspirina. Il turnover dell'epidermide risulta particolarmente accentuato in presenza di lesioni.

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