Lessico

sf. [sec. XIII; latino lingua].

1) Organo muscolo-membranoso, situato nella cavità boccale dei Vertebrati, che concorre all'assunzione, alla masticazione e alla deglutizione degli alimenti e svolge complesse funzioni sensoriali (gustative, tattili); nell'uomo interviene nel meccanismo della fonazione. Nelle loc. estensive e fig.: avere la lingua secca, asciutta, sentir sete o aver parlato molto; lingua sporca, patinosa, sintomo di cattiva digestione; mostrare, cacciar fuori la lingua, atto di scherno o di dispregio, proprio dei ragazzini; lingua biforcuta, caratteristica di alcuni rettili; anche di persona insincera, che dice una cosa in faccia e un'altra alle spalle; mala lingua o malalingua, persona maldicente e pettegola; avere la lingua lunga, essere pronti a rimbeccare, a rispondere sgarbatamente o a far pettegolezzi; avere una lingua tagliente, velenosa, pestifera e simili, essere sempre pronti a offendere, a malignare; avere la lingua sciolta, avere una buona parlantina; gli si è sciolta la lingua, di chi, prima riluttante, comincia poi a parlare senza più interrompersi; non hai la lingua?, non sai esporre le tue ragioni?; frenare la lingua, controllarsi nel parlare; mordersi la lingua, trattenersi dal dire qualche cosa o pentirsi di averla detta; non aver peli sulla lingua, parlare senza reticenze, con tutta schiettezza; aver qualche cosa sulla punta della lingua, voler dire qualche cosa che si sa ma che al momento non si ricorda; parlare solo perché si ha la lingua, senza riflettere, dicendo solo sciocchezze. Proverbio: “La lingua batte dove il dente duole”.

2) Lingua d'animale macellato usata come alimento; per lo più fatta salmistrare ma anche consumata fresca, bollita in acqua aromatizzata, da sola o con gli altri ingredienti del classico bollito: lingua salmistrata; lingua di vitello lessata. Per anal., tutto ciò che ha forma più o meno simile a quella della lingua: una lingua di fuoco;lingua di gatto, lingua di suocera, tipi di biscotti sottili e lunghi (più lunghi i secondi), ricoperti o non di cioccolato, che si servono normalmente con il tè; lingua di passero o di passera, tagliatelle sottili per minestre; lingua di terra, appendice costiera di forma allungata che si spinge nel mare, in un lago o in un fiume; lingua glaciale, massa di ghiaccio più o meno lunga che si diparte da un ghiacciaio scendendo verso valle; lingua delle donne (o di Menelik) sorta di giocattolo costituito da una striscia arrotolata di carta variopinta che si srotola soffiando; lingua di bue, daga a lama corta, molto larga, spesso ricca di ornamenti in bronzo, oro, ecc.; era così detta anche una spada con caratteristiche analoghe.

3) Il complesso delle parole e dei modi di dire, convenzionalmente regolati, per mezzo dei quali un popolo si esprime e comunica i propri sentimenti, i propri pensieri: la lingua russa, francese; lingua ricca, povera di vocaboli; le lingue classiche, il latino e il greco; lingua morta, che non è più parlata da nessuno; lingua viva, ancora in uso; lingua materna, quella che il bambino apprende nell'ambiente familiare; lingua madre, quella da cui derivano una o più lingue; per la classificazione delle lingue, vedi classificazione. Nelle loc.: parlare una lingua, sapersi esprimere in quella lingua; possedere una lingua, conoscerla profondamente; la confusione delle lingue, secondo la narrazione biblica, la nascita delle varie lingue avvenuta durante la costruzione della torre di Babele. Senza altra determinazione, la lingua italiana: andare a lezione di lingua; scrivere in buona lingua, in buon italiano; opere in lingua, non dialettali. In particolare, uso speciale della lingua, in riferimento all'ambiente, a uno scrittore, a un dato momento storico e simili: lingua popolare, colta; la lingua del Trecento; lingua comune, quella che si adopera nell'uso della vita quotidiana; la lingua del Boccaccio, del Manzoni;lingua poetica, letteraria, propria dei poeti, degli scrittori. Fig., in lingua povera, chiaramente, senza perifrasi. Al pl., le lingue straniere nel loro complesso: studiare lingua; laurea in lingue; professore di lingue. Per estensione, nazione: turisti di tutte le lingue.

4) Ant., notizia, informazione.

Anatomia comparata

La lingua è una delle strutture dell'apparato digerente. La sua muscolatura deriva dai muscoli ipobranchiali ed è ancorata alla base all'apparato ioideo. La funzione della lingua è fondamentalmente quella di favorire con i suoi movimenti lo spostamento degli alimenti e la deglutizione. Nei Pesci la lingua è ridotta a una semplice plica carnosa priva di movimento. Nei Ciclostomi viene definita lingua una struttura della bocca che può essere estroflessa, fornita di denti cornei: ma questo apparato è sicuramente uno sviluppo parallelo piuttosto che una struttura omologa a una vera lingua. Negli altri Vertebrati è più o meno voluminosa e di aspetto e dimensioni variabili da specie a specie. Grossa, viscosa e assai mobile in quasi tutti gli Anfibi Anuri, serve anche alla cattura delle prede in quanto può essere rapidamente estroflessa; in posizione di riposo è tenuta ripiegata all'indietro nella bocca. Ben conformata ma poco mobile nei coccodrilli e nelle tartarugheNei serpenti e in alcuni sauri è lunga, estroflessibile, spesso bifida e retrattile in una guaina; inoltre è ricca di recettori tattili per cui svolge importanti funzioni nell'esplorare l'ambiente circostante; nei camaleonti è estensibile e provvista di ghiandole secernenti una sostanza vischiosa. Nelle lucertole può essere usata come organo olfattorio accessorio. Negli Uccelli, a eccezione dei pappagalli, è rivestita di uno strato corneo nella parte anteriore; nei picchi e nel colibrì¨ aguzza e protrattile, facilitando così la cattura del cibo entro fessure e fori; in altri uccelli (per esempio pinguini) ha papille cornee con punta rivolta all'indietro. Nei Mammiferi e nei pappagalli è larga, muscolosa e mobile (eccetto che nelle balene), ricca di papille gustative e di ghiandole mucose; negli erbivori e nei carnivori le papille sono spesso corneificate e presentano talvolta punte uncinate (per esempio nel gatto), facilitando così la prensione del cibo e l'assunzione dell'acqua; nei formichieri e nei pangolini è lunga, filiforme, notevolmente estroflessibile e ricca di ghiandole secernenti sostanze vischiose; nel cane e in altri Carnivori che hanno ghiandole sudoripare poco sviluppate è utilizzata per il controllo della temperatura corporea. Nell'uomo è indispensabile per la fonazione. La lingua può essere colpita da malattie acquisite, come la cosiddetta lingua di legno dei bovini (vedi actinomicosi), o da malformazioni congenite.

Anatomia umana

La lingua ha forma allungata quasi ovoidale, con apice anteriore più piccolo e appiattito e un'estremità più grossa posteriore: è formata da una massa di muscoli (che si eleva dalla parte posteriore del pavimento della bocca) avvolta da un involucro fibroso, detto scheletro della lingua, a sua volta rivestito di mucosa. In essa si possono distinguere un tratto basale, la radice, all'incirca corrispondente al terzo posteriore, volta verso la faringe, e una parte anteriore o corpo della lingua, che in massima parte è libera e occupa propriamente la cavità orale e termina con l'apice. La faccia faringea della radice è di colorito roseo e di aspetto mammellonato per la presenza dei follicoli linguali, che formano le tonsille linguali. La faccia dorsale o superiore del corpo e dell'apice è di colorito roseo-biancastro e presenta un solco sagittale mediano; è cosparsa di numerose papille filiformi, fungiformi, vallate e fogliate. La faccia ventrale o inferiore del corpo e dell'apice è liscia; sul piano mediale della bocca è collegata al pavimento da una piega sagittale, il frenulo o filetto. Alla costituzione della lingua partecipano diciassette muscoli diversi, i più importanti sono: il genioglosso (protrattore e abbassatore della lingua), lo ioglosso e il condroglosso (retrattori e abbassatori), lo stiloglosso (retrattore e innalzatore), i muscoli longitudinali superiore e inferiore, che modificano la forma della lingua. La mucosa è costituita da una lamina di tessuto connettivale fibrillare, ricca di ghiandole e, nella porzione della radice, di linfociti. La lingua è irrorata dalle arterie linguali, dalle palatine ascendenti e dalle faringee ascendenti; all'innervazione provvedono, per la sensibilità generale, rami del nervo linguale e del vago: per la sensibilità gustativa, rami del linguale e del glossofaringeo. Nell'uomo, l'osservazione dell'aspetto della lingua ha notevole significato diagnostico dato che forma, volume, colore, umidità, ecc. sono in stretto rapporto con alterazioni patologiche dell'organismo (per esempio il colore nelle turbe dell'apparato digerente e in alcune malattie esantematiche). Come gli altri organi, la lingua può essere sede di malattie acquisite o di malformazioni.

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