Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino divisĭo-ōnis].

1) Atto ed effetto del dividere e del dividersi, distinzione, separazione: divisione di una parola in sillabe. In particolare: A) in matematica, una delle quattro operazioni fondamentali. B) In biologia, processo per cui la cellula si moltiplica, dividendosi in due: divisione diretta, vedi amitosi; divisione indiretta, vedi mitosi. C) La più vasta ed elevata delle categorie sistematiche (taxa) nelle quali viene suddiviso il regno vegetale: quali unità di ordine immediatamente inferiore comprende la sottodivisione e la classe. Il numero delle divisioni contemplate in ciascun sistema di classificazione varia secondo l'autore. Al Congresso Internazionale di Botanica di Stoccolma del 1950 è stato stabilito che i nomi delle divisioni siano contraddistinti dalla desinenza -phyta. La divisione come categoria sistematica di rango in genere elevato, è anche adottata in alcune classificazioni zoologiche complesse. D) Fig., disunione, discordia: divisione degli animi; anche separazione legale fra coniugi.

2) Assegnazione, spartizione fra più persone: divisione dell'eredità; divisione del lavoro. In particolare, atto con cui i partecipanti a una proprietà comune procedono al suo scioglimento. La divisione può essere chiesta da ciascuno dei partecipanti ma l'autorità giudiziaria, in caso di disaccordo, può stabilire una congrua dilazione, non superiore però ai cinque anni, se l'immediato scioglimento può pregiudicare gli interessi degli altri partecipanti. Lo scioglimento della comunione dei beni non può essere chiesto quando si tratti di beni che, divisi, cesserebbero di servire all'uso cui sono destinati.

3) Raggruppamento. In particolare: A) ogni settore in cui si divide una pubblica amministrazione o un ministero. B) Grande unità delle moderne Forze Armate composta di truppe di tutte le armi e capace di sviluppare autonomamente azioni belliche rilevanti. C) Nello sport, ogni gruppo in cui sono divise le squadre di calcio, rugby e simili partecipanti a un campionato.

Matematica

Assegnati due numeri naturalia, b (b≠0), la divisione è l'operazione che permette di determinare due numeri q ed r tali che a=bq+r, 0≤r<b; si ha che il numero b divide a se e solo se r=0. Il numero a è detto dividendo, b divisore, q quoziente (o quoto), r resto. La divisione è l'operazione inversa della moltiplicazione e gode delle seguenti proprietà: il quoziente di due numeri non cambia moltiplicandoli o dividendoli per uno stesso numero diverso da zero e il resto, se esiste, risulta moltiplicato o diviso per quel numero; se due numeri sono divisibili per un terzo, anche la loro somma e la loro differenza sono divisibili per esso; un prodotto di più fattori è divisibile per ciascuno di essi e il quoziente è dato dal prodotto degli altri fattori; se un numero divide un fattore di un prodotto, divide tutto il prodotto; per dividere una somma o una differenza per un numero, si può dividere, quando sia possibile, ciascun termine della somma o della differenza per quel numero e sommare o sottrarre i quozienti ottenuti (proprietà distributiva del quoziente rispetto alla somma e alla differenza). Per la divisione tra polinomi, o, in generale, espressioni letterali, valgono le stesse proprietà formali della divisione tra numeri.

Filosofia

La divisione è un metodo di analisi consistente nel determinare un concetto in modo sempre più preciso procedendo per dicotomia. Iniziando dalla determinazione più generale si passa di divisione in divisione così da precisare sempre più il concetto. Per esempio, procedendo da sostanza, attraverso corpo, corpo animato, animale, animale razionale, animale razionale mortale, uomo, sino a giungere a Platone come nome di un singolo uomo. Considerata da Platone, che ne fa ampio uso, uno dei momenti fondamentali della dialettica, fu invece ritenuta da Aristotele solo un metodo di esposizione e di chiarificazione, ma non di dimostrazione. È comunque indubbia l'influenza della divisione sulla formulazione della teoria del sillogismo in Aristotele.

Militaria

A composizione organica determinata e inscindibile nei suoi elementi costitutivi, sotto un comando unico, la creazione della divisione risale al 1770 nell'esercito francese, ma ebbe il definitivo ordinamento durante la Rivoluzione francese, raggiungendo la sua struttura moderna nel 1796, durante la prima campagna napoleonica in Italia. La divisione fu successivamente istituita in tutti gli altri eserciti ponendone quale elemento fondamentale due brigate di fanteria, più reparti di cavalleria, artiglieria e servizi vari. Nell'Esercito Italiano la divisione ebbe sempre la formazione quaternaria, cioè su quattro reggimenti di fanteria fino al 1926, quando fu adottata la divisione ternaria. Nel 1938 venne poi adottata la divisione binaria su due reggimenti di fanteria e uno di artiglieria. Con questa l'esercito italiano affrontò la seconda guerra mondiale. Durante la prima guerra mondiale furono create le divisioni bersaglieri e le divisioni d'assalto, con le relative aliquote di artiglieria e servizi; furono sciolte dopo il conflitto. La divisione di cavalleria sorse nella seconda metà del sec. XVIII su tre brigate. Scomparve dopo la I guerra mondiale per essere sostituita dalla divisione celere, formata da reparti di cavalleria, ciclisti e autotrasportati. Sull'esperienza della seconda guerra mondiale sorsero diversi tipi di divisione e precisamente la divisione aerotrasportata, una normale divisione di fanteria ma addestrata ed equipaggiata per il trasporto aereo; la divisione aviotrasportata, formata da due o tre reggimenti di paracadutisti, con artiglieria e servizi; la divisione corazzata, costituita da reparti di carri armati, fanteria autotrasportata, artiglieria semovente. L'esercito russo ebbe anche divisioni di artiglieria. A seguito della ristrutturazione operata a partire dalla fine degli anni Settanta, la divisione è scomparsa dall'ordinamento dell'esercito italiano. Resta ancora nell'organizzazione territoriale dell'Arma dei Carabinieri.

Telefonia

In telefonia, sono detti a divisione di spazio i sistemi di commutazione e instradamento dei canali telefonici o più generalmente di informazione nei quali gli organi di commutazione elettromeccanica permettono l'instradamento a scelta su di un certo numero di vie di comunicazione fra loro ben distinte in senso fisico. Sono detti a divisione di tempo i sistemi nei quali, tramite opportuni dispositivi elettronici, vengono inviate su un'unica via di comunicazione, secondo una successione temporale appositamente codificata, le informazioni relative a un certo numero di canali.

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