Uruk

(sumerico Unug, accadico Uruk). Antica città sumerica, alla sinistra dell'Eufrate, nel sito dell'odierno centro iracheno di Warka, la cui esistenza è comprovata dalla lista reale sumerica che ricostruisce una “dinastia dell'Eanna” (dopo il diluvio) composta di figure divine e leggendarie (Enmerkar, Lugalbanda, Tammūz, Gilgamesh), protagonisti dei poemi epico-mitici sumerici. Al periodo “proto-dinastico III” (ca. 2500-2400 a. C.) appartengono i primi re attestati da iscrizioni (Enšakušanna, Lugalkiginnedudu, Lugaltarsi, Lugalkisalsi). Uno dei centri principali della bassa Mesopotamia, Uruk fu spesso in lotta contro la più settentrionale Kiš, anche per motivi ideologici: alla “regalità” (nam-lugal) di Kiš si oppone la “signoria” (nam-en) di Uruk, di carattere più religioso. Alla fine del periodo il re di Uruk Lugalzaggesi (ca. 2380) batte Umma, Lagaš, unifica il sud sumerico e lo scontro con Kiš sembra risolversi positivamente per Uruk, ma subentra Sargon di Akkad che sottomette la città. Dopo la dominazione accadica e quella dei Gutei è ancora Uruk, col re Utu-hegal (ca. 2120-2110) a guidare la rinascita di Sumer, presto sostituita dalla III dinastia di Urtà paleo-babilonese Uruk, ormai accadizzata, recupera l'indipendenza con una dinastia iniziata da Sīn-kāšid (ca. 1850) e proseguita sino all'assorbimento da parte di Larsa (Rīm-Sīn, ca. 1810) e poi di Babilonia (Hammurabi, ca. 1785). Uruk non recuperò più l'indipendenza e iniziò a declinare. Rimase come centro religioso ed economico il grande santuario dell'Eanna, ancora potente in età persiana (sec. V-IV); la sua scuola scribale era ancora preminente in età seleucide (sec. III-II). § Gli scavi, compiuti da archeologi tedeschi, hanno rivelato diciotto livelli che offrono un'importante documentazione sulla preistoria (dallo strato XVIII al VII), la protostoria (dal VI al IV) e la storia (dal IV strato provengono i più antichi documenti scritti) della Mesopotamia. I maggiori complessi archeologici sono il Tempio Bianco, dedicato ad Anu, la ziqqurat di Eanna e il palazzo reale; quest'ultimo presenta una facciata con pilastri decorati con piccoli coni di terracotta colorata, che formano motivi geometrici. Di grande interesse sono pure i sigilli cilindrici con scene di genere o mitologiche, ovvero con decorazione vegetale o zoomorfa; le tavolette di argilla ricoperte di pittogrammi e la celebre maschera femminile in alabastro detta “dama di Warka”. A Uruk si sono trovate anche testimonianze architettoniche del periodo greco dei Seleucidi.

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