L'Italia nel Cinquecento e nel Seicento
Lo Stato della Chiesa
Nel XVI sec. lo Stato pontificio partecipò alle guerre di predominio che agitavano la penisola italiana (con Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Adriano VI, Clemente VII, Paolo III). Nel 1527 la città fu sottoposta al saccheggio da parte delle truppe luterane di Carlo V (i lanzichenecchi), evento che suscitò grande impressione in tutto il mondo cristiano. Con l'avvento della Riforma il potere temporale dei papi venne messo in discussione, lo Stato della Chiesa perse peso politico, anche se, in seguito, la Santa Sede riguadagnò prestigio religioso. Roma in questi anni continuava a essere un importante centro artistico grazie al mecenatismo dei papi. Lo Stato pontificio tentò di sottrarre territori ai Farnese con la Guerra di Castro (1641-44) conclusasi con la sconfitta del Papato che precipitò in una grave crisi economica.