L'Italia nel Cinquecento e nel Seicento
Il Ducato di Toscana
Firenze sotto Lorenzo il Magnifico (1449-92) aveva vissuto un periodo di grande splendore: la Toscana era divenuta l'ago della bilancia della politica italiana. Il prestigio dei Medici fu però compromesso nei secoli successivi: durante il governo di Piero, in occasione della discesa di Carlo VIII, la città ne approfittò per fondare una repubblica teocratica (1494-98) sotto la guida di Girolamo Savonarola. Questi impose alla città una moralizzazione che gli alienò le simpatie della borghesia la quale, dopo la scomunica da parte di papa Alessandro VI, lo arrestò e lo mise a morte. I Medici poterono rientrare a Firenze solo nel 1512 grazie alla protezione degli Spagnoli. Nel 1532 Alessandro de' Medici ottenne grazie all'aiuto dello zio papa il titolo di duca e diede formalmente inizio al principato mediceo. I Medici durante il '500 fornirono al Papato due grandi pontefici, Leone X e Clemente VII. Cosimo I (1519-74) ottenne nel 1539 il titolo di granduca di Toscana, durante il suo governo si sforzò di costruire uno Stato assolutistico modernamente accentrato, riuscendo ad annettersi nel 1559 l'antica Repubblica di Siena.