L'Italia nel Cinquecento e nel Seicento
La Repubblica di Genova
L'antica Repubblica marinara in decadenza all'inizio del '500 era passata sotto il dominio francese. Nel 1512 l'ammiraglio di Carlo V Andrea Doria cacciò i Francesi da Genova e si accordò con l'imperatore per ottenere la piena indipendenza della Repubblica (Trattato di Madrid, 1528). Represse numerose congiure e in Corsica alcune sollevazioni popolari fomentate da Francesi e Turchi. Nel 1573 una rivolta tentò di allargare la base oligarchica del potere cittadino cancellando le distinzioni tra nobili e non-nobili. La città era di fatto inserita nell'orbita spagnola sia per gli interessi bancari del Banco di S. Giorgio sia per la tendenza dei nobili genovesi ad acquistare feudi nel Sud Italia. Nel 1684 la città fu duramente bombardata dalla flotta francese perché aveva continuato a commerciare con la Spagna e con Algeri nonostante il divieto impostole dal Re Sole. La pace che fu firmata l'anno dopo permise alla città di mantenere la sua indipendenza.