La Rivoluzione cinese
- Introduzione
- Dalla fondazione del PCC alla fine della collaborazione con il KMT
- Le ambizioni giapponesi sulla Cina. Gli esordi di Mao
- Mao: dal governo di Kiang-shi alla presa del potere
- Approfondimenti
- Riepilogando
Dalla fondazione del PCC alla fine della collaborazione con il KMT
Dopo la fondazione del Partito Comunista Cinese (PCC, lug. 1921), i “rossi” stabilirono di confluire (1924) nel Partito nazionalista Kuomintang (KMT) di Sun Yat-sen, già impegnato a contrastare l'influenza giapponese rimarchevole sul governo di Pechino fin dalla caduta dell'Impero. Sun, che nella città di Canton (prima nel 1917, poi nel 1921) aveva cercato di organizzare governi alternativi a quello di Pechino, e che si era andato avvicinando sempre più all'URSS (perché tra i propri simpatizzanti contava studenti infervorati dagli ideali della Rivoluzione d'ottobre), accettò di buon grado la decisione del PCC. Al Partito Comunista fu data la possibilità di mantenere una propria identità: esso poté organizzare una propria armata rivoluzionaria grazie a consistenti aiuti sovietici. Il rapporto tra i due partiti principali del fronte d'opposizione ai Giapponesi, però, si incrinò in breve: già nel 1925, quando Sun Yat-sen morì, i movimenti erano molto distanti tra loro. Del resto si trattava di forze con “credo” politici contrapposti: i nazionalisti erano di estrazione “borghese”, i comunisti, invece, avversavano il capitalismo. Queste differenze avrebbero portato a una netta rottura: quando, nell'estate del 1926, il successore di Sun alla guida del Kuomintang, Chang Kai-shek (1887-1975), avviò la guerra contro il governo di Pechino alla guida dell'esercito nazionalista, inanellando una serie di incoraggianti successi, il KMT andava costantemente dimostrando maggiore simpatia per i conservatori che per gli “alleati” comunisti. Lo dimostrò quanto accadde nel marzo-aprile 1927 a Shanghai, città operaia: mentre le truppe di Chang si avvicinavano a essa, le masse proletarie, senza attenderne l'arrivo, intrapresero una propria rivoluzione (1822 mar.). La reazione della borghesia cinese fu dura e quando le truppe nazionaliste fecero il proprio ingresso nella città soffocarono nel sangue ogni velleità insurrezionale (apr.). Fatti ancora più sanguinosi, avvennero poco dopo a Canton dove una milizia proletaria fu annientata (8 mila vittime). Chang il 28 giu. 1928 conquistò Pechino.