Musica e drammaturgia nel Seicento
In sintesi
Redazione De Agostini
Il barocco | Il Seicento è l'epoca del barocco, ma dal punto di vista musicale il barocco non è suscettibile di una definizione univoca; se ne possono però indicare alcuni elementi caratteristici. Fra questi, lo svilupparsi del figuralismo (teoria delle figure musicali utili a suscitare emozioni) e della teoria degli affetti (corrispondenza determinata tra la figura musicale e l'affetto da essa provocato). |
Elementi musicali | Il barocco musicale vide la fioritura di nuove forme drammatiche dell'opera, dell'oratorio, del mottetto e della cantata. Il barocco ha trovato una definizione musicalmente significativa quale "età del basso continuo", intendendo quest'ultimo come il sostegno armonico-strumentale che accompagna le parti superiori della composizione dal principio alla fine. La seconda novità caratteristica del barocco musicale è costituita dall'invenzione del recitativo, stile proprio dell'opera, per il quale il testo ottiene la massima evidenza, mentre la musica è ridotta a puro sostegno armonico. |
Monteverdi | Concepì la musica come fatto essenzialmente espressivo. Compose madrigali, opere e balletti, opere sacre (Vespro della Beata Vergine; varie messe) e opere teatrali (Il ritorno di Ulisse in Patria; L'incoronazione di Poppea). |
Il teatro d'opera in Italia | A Roma si svilupparono l'oratorio, soprattutto per merito di G. Carissimi, e l'opera, particolarmente per i suoi aspetti musicali; a Venezia vengono in primo piano gli elementi connessi alla messa in scena (con P.F. Cavalli e M. Cesti); a Napoli comincia a delinearsi l'opera comica. |
La Francia | In Francia, J.-B. Lully favorì la nascita del teatro musicale, aggiornato sull'operismo veneziano e sul contemporaneo grande momento del teatro francese di Corneille, Racine e Molière. A Lully si deve il genere delle tragédies-lyriques. |
In Germania | La Germania conobbe una stagione di altissima fioritura della musica sacra e strumentale (in particolare organistica e clavicembalistica); l'autore complessivamente più rappresentativo fu H. Schütz. |
In Inghilterra | Tipici del periodo furono i virginalisti; verso la metà del Seicento iniziò a diffondersi il masque, prima forma di opera inglese condizionata però ancora dallo stile operistico italiano. H. Purcell fu l'autore di maggior spicco, capace di fondere in una produzione ricca e originale sia l'influsso italiano, sia quello francese. |