Agostino e i tardi prosatori latini
La conversione
A Milano Agostino ascoltò i sermoni del vescovo Ambrogio, che commentava la Scrittura in senso allegorico, secondo l'insegnamento dei neoplatonici Basilio e Origene. La lettura dei filosofi pagani neoplatonici, come Plotino che Agostino interpretò alla luce dei dogmi del cristianesimo, lo spinse alla sua prima riconciliazione con i testi sacri. Del resto era stato proprio il Padre della Chiesa greca Basilio di Cesarea a riconoscere l'utilità e la necessità della lettura dei classici pagani come introduzione alla Scrittura. Abbandonò così definitivamente il manicheismo e lo scetticismo. Decisiva per la sua conversione fu anche la lettura delle opere di san Paolo. Ormai convertito, si ritirò nel 386 per alcuni mesi in una villa a Cassiciaco (oggi Cassago) in Brianza, insieme ad alcuni amici, alla madre Monica e al figlio Adeodato. Si dimise quindi dall'insegnamento e si liberò da tutti gli impegni che potevano distoglierlo da una vita di preghiera, di pietà e di studio. Il 25 aprile del 387, sabato santo, ricevette il battesimo da Ambrogio.