Senigàllia

Indice

comune in provincia di Ancona (26 km), 5 m s.m., 115,77 km², 44.377 ab. secondo una stima del 2007 (senigalliesi), patrono: san Paolino (4 maggio).

Generalità

Cittadina del litorale adriatico alla foce del fiume Misa; è composta da un nucleo più antico, circondato dalle mura rinascimentali, e dall'abitato creatosi lungo il litorale. È sede vescovile.

Storia

L'attuale denominazione dell'abitato deriva da quella (Sena Gallica) che gli diedero i Romani nel 283 a. C., allorché l'occuparono dopo aver vinto la resistenza dei Galli Senoni che vi risiedevano. Divenuta così la prima colonia romana sull'Adriatico, la città conobbe un fortunato periodo conclusosi nell'82 a. C., allorché fu distrutta da Pompeo. Nuovamente rasa al suolo a opera dei Goti di Alarico, divenne con i Bizantini una città della Pentapoli legata all'Esarcato di Ravenna. Parte della donazione di Pipino il Breve alla Chiesa, divenne comune dal sec. XII e feudo estense nel 1210; nel 1264 fu occupata da Manfredi nel contesto delle lotte tra guelfi e ghibellini. Dopo la riconquista ghibellina, avvenuta nel 1280 a opera di Guido da Montefeltro, iniziò un periodo di declino, causato dai terremoti e dalle scorribande saracene. I Malatesta, che se ne impossessarono nel 1304, ne contesero a lungo il dominio alla Chiesa, che la riebbe nel 1355 grazie al cardinale Albornoz; nella metà del sec. XV ne ebbe il possesso, come vicario pontificio, Sigismondo Malatesta e, in seguito, Antonio Piccolomini, poi cacciato dal popolo per malgoverno. Nel 1474 Sisto IV l'assegnò in signoria al nipote Giovanni della Rovere che l'ampliò e la cinse di nuove mura. Nel 1631, estintosi il ramo principale della famiglia, fu restituita alla Chiesa. Occupata dai francesi nel 1797, fece parte del Regno italico prima e poi di quello murattiano. Nei sec. XVII-XVIII acquistò grande importanza per la “fiera franca”.

Arte

Tra le maggiori testimonianze artistiche vi sono la rocca (a pianta quadrata con torrioni circolari), costruita su progetto di Baccio Pontelli; il Palazzo del Duca (sec. XVI); il palazzetto Baviera di origine trecentesca, ma riadattato a fine Quattrocento, che ospita l'archivio comunale; la chiesa della Croce, iniziata nel 1576 (rifatta nel 1604-1608); il Palazzo Municipale del sec. XVII. Al sec. XVIII risalgono i portici ercolani; la chiesa di San Martino, con tele del Guercino, di Palma il Giovane, Giovanni Francesco Guerrieri; il duomo, con tele di Ercole Ramazzani e del Tiarini; e Palazzo Mastai, che ospita la collezione della Pinacoteca d'Arte Sacra. Neoclassico è il Foro annonario. A 3 km da Senigallia sorge la chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie, che custodisce una tavola del Perugino. Dal 1933 simbolo della bellissima spiaggia è la Rotonda, piattaforma marina in legno.

Economia

È centro balneare di grande richiamo, con numerose ed efficienti strutture alberghiere, sportive e ricreative, più volte insignito della “Bandiera Blu” per il mare pulito. Il porto-canale, perduto il ruolo mercantile connesso alla “fiera franca”, svolge funzioni di traffico locale e di ricovero per la flotta peschereccia e la nautica da diporto, con annessa attività cantieristica. Importanti la pesca e il commercio ittico. L'agricoltura produce cereali, barbabietole, frutta, ortaggi e uva da vino (il pregiato verdicchio). Nel settore industriale operano imprese alimentari, cartarie, tessili, metalmeccaniche, elettroniche, dell'abbigliamento e dei materiali per l'edilizia.

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