Ancóna (provincia)
Indiceprovincia delle Marche, 1940 km², 470.716 ab. (stima 2007), 239 ab./km², capoluogo: Ancona. Comuni: 49. Sigla: AN.
Generalità
È la più popolosa e la più densamente abitata tra le province della regione. Si estende nella parte centrale delle Marche, tra l'Appennino a W e il mare Adriatico a E, e confina con le province di Pesaro e Urbino, Macerata e Perugia.
Territorio
In massima parte montuoso e collinare, comprende un breve settore dell'Appennino Centrale; parallelamente all'asse appenninico corre la catena montuosa da cui ha origine il fiume Misa, a E della quale la morfologia del territorio digrada fino alla costa in ondulazioni collinari, su cui domina, quasi isolata, la massa rocciosa del monte Conero (572 m). La rete idrografica è costituita da fiumi brevi, a regime torrentizio, che percorrono valli longitudinali, sboccando nella regione collinare attraverso strette gole e scendendo poi, paralleli, direttamente al mare. I principali sono: il Cesano, che scorre in gran parte sul confine con la provincia di Pesaro e Urbino, il Misa, l'Esino e il Musone, che nel tratto finale segna il confine con la provincia di Macerata. Le zone pianeggianti sono limitate alle alluvioni delle sezioni inferiori delle valli e alle strette cimose costiere. La delicatezza dell'ecosistema marino presente nei dintorni del monte Conero, unita alla sismicità dell'area circostante e all'erodibilità dei versanti montuosi appenninici, costituiscono le principali emergenze ambientali. I parchi regionali istituiti in questa provincia sono quello del Conero e quello Gola della Rossa e di Frasassi, nell'entroterra anconetano, di grande richiamo turistico. Il clima risente del fattore mitigante rappresentato dal mare. Tuttavia, come in tutte le province marchigiane, vi è una marcata differenza tra la fascia costiera e l'ampio entroterra, soprattutto nelle valli e gole alle spalle di Jesi, dove gli inverni sono più rigidi e le estati più piovose. La popolazione provinciale presenta, dalla fine del sec. XX, valori di incremento, sia pur minimi, anche se il saldo del movimento naturale si mantiene comunque negativo. Sono i flussi migratori sia dai Paesi stranieri sia dalle altre province italiane a influenzare la crescita demografica. Al decremento della popolazione registrato nel capoluogo ha fatto riscontro una diversa distribuzione degli abitanti, con la crescita di centri marittimi, come Senigallia o Falconara Marittima, che ha formato con Ancona una conurbazione lungo la costa che assomma più di un quarto della popolazione provinciale, o di antichi borghi dell'interno, come Jesi, Osimo, Fabriano, Chiaravalle e Castelfidardo, che hanno anche accresciuto il proprio ruolo economico rispetto al circondario. Lungo la costa anconetana transitano molte delle principali vie di comunicazione provinciali: l'autostrada A14, che congiunge Bologna a Taranto, e la SS 16, che le corre parallela; la SS 76 collega, invece, l'entroterra con il litorale adriatico. L'area del capoluogo svolge una funzione nodale per il traffico passeggeri sia per il ruolo egemone del suo porto nel quadro non solo della regione ma dell'intero Adriatico, sia per la presenza dell'aeroporto di Ancona-Falconara.
Economia
La montagna e l'alta collina, assai povere di risorse, sono dedite a un'agricoltura di sussistenza, cui fa da complemento lo sfruttamento dei boschi. Colture intensive si hanno nelle piane vallive e sui bassi versanti collinari, dove si producono soprattutto frumento, ortaggi, frutta, uva e barbabietole da zucchero. È diffuso l'allevamento, soprattutto quello bovino da carne. La pesca ha il suo principale centro, oltre che nel capoluogo, a Senigallia, che dispone di buoni fondali anche per imbarcazioni di forte pescaggio. Il triangolo Ancona (con Falconara Marittima)-Senigallia-Jesi è la principale area industriale della provincia e dell'intera regione, favorita dall'abbondanza di vie di comunicazione, oltre che dalla disponibilità di acqua e di manodopera. Le industrie sono attive nei settori metalmeccanico (cantieri navali), meccanico (elettrodomestici), petrolchimico, chimico, farmaceutico, della plastica, alimentare (con aziende vinicole, conserviere e molitorie), tessile (lana e cotone), dell'abbigliamento e della lavorazione del legno (fiammiferi e compensati), accentrata a Jesi, dove si costruiscono pure macchinari per l'agricoltura. Importanti il distretto industriale di Fabriano, per la produzione della carta, la cui tradizione è plurisecolare, e quello di Castelfidardo, dove si realizzano strumenti musicali, in particolare fisarmoniche. Il comparto dei servizi ha subito un cospicuo impulso alla fine del sec. XX, nonostante si riscontrino carenze di offerta nel ramo dei servizi alle imprese. Per quanto riguarda il panorama turistico vanno ricordati il centro religioso di Loreto, Chiaravalle e le stazioni balneari di Numana e Sirolo. Al turismo balneare, che continua a confermare il suo già consolidato successo, va affiancandosi un turismo enogastronomico, concentrato lungo la Strada del Rosso Conero, vino tra i più apprezzati della regione, e nei dintorni dei Castelli di Jesi.