François Rabelais
Gli anni del capolavoro
Nel 1532 pubblicò un'edizione degli Aforismi del medico greco Ippocrate, quindi, con lo pseudonimo di Alcofribas Nasier, il primo volume del suo capolavoro, Les horribles et espouvantables faictz et prouesses du très renommé Pantagruel, roy des Dipsodes, fils du grant géant Gargantua (Gli orribili e spaventevoli fatti e prodezze del molto rinomato Pantagruel, re dei Dipsodi, figlio del gran gigante Gargantua). Nel 1534 apparve il secondo volume, La vie inestimable du grand Gargantua, père de Pantagruel (La vita inestimabile del grande Gargantua, padre di Pantagruel). In quell'anno e nel seguente Rabelais si recò a Roma al seguito del vescovo Jean Du Bellay, poi divenuto cardinale. Dal 1540 al 1543 seguì a Torino il fratello del cardinale, governatore del Piemonte. Dopo la reazione delle autorità ecclesiastiche, attenuò le punte satiriche contro il clero nel Tiers livre des faictz et dictz héroïques du bon Pantagruel (Terzo libro dei fatti e detti eroici del buon Pantagruel, 1546). Ciononostante, l'opera fu condannata dalla Sorbona e Rabelais costretto a rifugiarsi a Metz. Nel 1548 pubblicò un'edizione parziale del Quart livre des faictz et dictz héroïques du bon Pantagruel (Quarto libro dei fatti e detti eroici del buon Pantagruel), in cui la satira contro la Chiesa era ancora più implacabile e prendeva di mira sia cattolici sia protestanti. Dopo la condanna del Parlamento (il tribunale civile), condusse un'esistenza appartata, protetto dall'influenza di Du Bellay. Nel 1552 pubblicò l'edizione completa del Quarto libro. Postumo apparve un Cinquieme livre (Quinto libro, edizione completa 1564), la cui autenticità è molto controversa. Tra le opere minori ricordiamo: una profezia burlesca, la Pantagrueline prognostication; la Sciomachie (Sciomachia), una relazione scritta in occasione dei festeggiamenti per la nascita di un figlio del re Enrico II. Morì a Parigi.