Il positivismo
In sintesi
Redazione De Agostini
Il positivismo e l'esaltazione della scienza | Il positivismo si basa sull'esigenza di attenersi ai fatti e sull'esaltazione della scienza, l'unico sapere in grado di comprenderli, misurarli e controllarli. Secondo il positivismo la realtà sottostà a leggi precise, che le danno omogeneità e regolarità e vengono studiate dalle singole discipline scientifiche. Le conoscenze che ricorrono a spiegazioni non controllabili dalla scienza, come la metafisica e la religione, sono considerate prive di valore e sottoposte a critica. |
L'atteggiamento laico nei confronti della realtà | Il positivismo ha un atteggiamento laico nei confronti della realtà e una grande fiducia nel progresso del sapere scientifico. |
Comte | Comte applica alla storia la legge dei tre stadi (teologico, metafisico, positivo) e classifica le scienze in: matematica, astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia (o fisica sociale, articolata in statica e dinamica). |
Una nuova religione positiva | Nei suoi scritti finali Comte ritiene necessario fondare una nuova religione positiva, incentrata sul valore dell'umanità. |
J.S. Mill | J.S. Mill individua, nell'ambito della scienza, due tipi di ragionamento, quello induttivo e quello deduttivo, e concepisce l'induzione come la generalizzazione di esperienze. |
La morale | Cerca anche di fondare su basi scientifiche le scienze morali, concependo l'uomo come essere naturale. |
L'economia | Sul piano dell'economia sostiene l'immodificabilità delle leggi della produzione e la modificabilità delle leggi della distribuzione delle ricchezze. |
La politica | In politica sostiene la difesa dei diritti individuali e la libertà degli individui. |
Spencer e l'evoluzionismo | Spencer, ispirandosi alla dottrina della evoluzione delle specie di Darwin, applica le concezioni scientifiche evoluzionistiche ai diversi settori dell'indagine filosofica. |
Il passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo | La legge generale dell'universo, che si verifica anche nelle società e nelle attività umane, determina il passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo, che è il più definito, il più esatto e il più perfetto. |
Il compito della conoscenza | Compito della conoscenza e della spiegazione è solo quello di classificare il nuovo entro una serie di fenomeni già noti. La nostra conoscenza è sempre relativa, perché arriva a limiti non ulteriormente spiegabili, e al di là di quanto è comprensibile c'è l'Inconoscibile, al quale si riferisce la religione. |
Il criterio di verità | Il criterio di verità è la salvaguardia della coerenza tra i vari elementi e pensare significa mettere in relazione tra loro i fatti della coscienza. |
Ardigò | Ardigò riprende il pensiero di Spencer, ma se ne distingue perché nega la possibilità di un incondizionato inconoscibile. Insiste sul valore originale del fatto reale e propone l'ideale sociale come migliore garanzia della morale. |