pancreatite
IndiceDescrizione generale
sf. [sec. XIX; da pancreat(ico)+-ite]. Processo infiammatorio acuto o cronico del pancreas. La pancreatite acuta è dovuta a varie cause: la più comune è rappresentata dalle malattie delle vie biliari, e precisamente dalle calcolosi della colecisti e del coledoco; in questi casi il passaggio di un calcolo nel duodeno porta a un aumento della pressione nelle vie biliari, con conseguente passaggio di bile nel dotto di Wirsung e una forte reazione infiammatoria. Altre cause di pancreatite acuta sono: l'abuso cronico di alcol, che porta ad attacchi di pancreatite acuta in pazienti già affetti da pancreatite cronica; gli interventi chirurgici sugli organi vicini (per esempio stomaco, duodeno e vie biliari); la presenza di malattie duodenali, come diverticoli, tumori duodenali e della papilla, che possono ostacolare il deflusso del succo pancreatico dal dotto di Wirsung; le iperlipoproteinemie di tipo I, IV e V; l'iperparatiroidismo, in quanto l'eccesso di calcio favorisce nel pancreas l'attivazione degli enzimi, con conseguente aggressione del pancreas stesso; alcuni tipi di infezione, soprattutto virale; alcuni farmaci, come i diuretici, gli estrogeni, le tetracicline, i cortisonici. Nel 25% dei casi non si riesce a individuare alcuna causa di pancreatite: si parla in questi casi di pancreatite acuta idiopatica. La pancreatite acuta è una vera e propria urgenza. Si ha morte delle cellule pancreatiche, edema e spesso emorragie, causati dall'attivazione degli enzimi digestivi all'interno dell'organo. Il sintomo principale della pancreatite acuta è un forte dolore addominale, diffuso a tutto l'addome o localizzato ai quadranti superiori, spesso irradiato posteriormente. Poi ipersudorazione, debolezza, nause, vomito, febbre, battito accelerato. Il pancreas va incontro a una degenerazione molto rapida, che fa pensare a una sorta di autodigestione dell'organo. Nel giro di poche ore dall'insorgenza dei sintomi le condizioni generali peggiorano repentinamente ed è necessario il ricovero in ospedale. La pancreatite cronica, invece, è un processo infiammatorio cronico, che porta alla formazione di cicatrici (fibrosi) e all'atrofia dell'organo, con tendenza all'evoluzione progressiva, anche se la causa viene eliminata. La causa è nel 90% dei casi rappresentata dall'abuso cronico di alcol, nel restante 10% rimane sconosciuta o è riferibile ad altre affezioni (colelitiasi, iperparatiroidismo, ostruzione del dotto pancreatico principale da parte di calcoli e tumori). Il sintomo principale è il dolore, continuo o intermittente, localizzato nella parte alta dell'addome o diffuso, irradiato spesso posteriormente. Con il progredire della malattia diminuisce il numero delle cellule pancreatiche funzionanti che producono gli enzimi digestivi: a livello duodenale la mancanza di questi enzimi causa una maldigestione dei grassi e delle proteine con steatorrea, creatorrea e perdita immotivata di peso. La distruzione delle isole pancreatiche riduce la secrezione di insulina e altera la tolleranza al glucosio, con frequente insorgenza di diabete mellito
Diagnosi e terapia
Indizi utili per la diagnosi pancreatite cronica sono l'aumento dell'amilasi e della lipasi nel siero, la diminuzione della calcemia, la leucocitosi; talora si può avere ittero e ipertrigliceridemia. A scopo diagnostico si utilizzano inoltre l'ecotomografia e la TAC. La pancreatite acuta, a differenza di quella cronica, tende a guarire se la causa viene eliminata. La terapia si prefigge di mettere il pancreas a riposo, evitando l'alimentazione orale e impiegando un sondino naso-gastrico per evitare che il succo gastrico entri nel duodeno a stimolare il pancreas; per il dolore si somministrano analgesici, e per evitare lo shock si introducono liquidi per via endovenosa, tramite fleboclisi; infine, per prevenire l'infezione del tessuto pancreatico andato in necrosi si instaura una terapia antibiotica. Per la diagnosi si possono impiegare l'ecotomografia, la TAC, la colangiopancreatografia retrograda endoscopica, e i test che esplorano la capacità secretiva esocrina del pancreas. Alcuni di questi sono piuttosto invasivi, in quanto richiedono l'intubazione duodenale, mentre altri si basano sulla somministrazione per via orale di sostanze che sono scisse enzimaticamente solo dal pancreas, seguita dal dosaggio nelle urine dei loro metaboliti. Nella pancreatite cronica da alcol, ammassi proteici ostruiscono i dotti pancreatici provocando la loro dilatazione, con la formazione di pseudocisti. La terapia si basa sul controllo del dolore con analgesici, sull'eliminazione dell'alcol e dei pasti ricchi di grassi: viene impiegata anche la terapia chirurgica, con l'asportazione di parte del pancreas (pancreatectomia subtotale).