péro

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; latino pirus].

1) Nome comune della pianta Pyrus communis della famiglia Rosacee (sottofamiglia Maloideae), spontanea nei boschi europei e coltivata da tempi assai antichi in un gran numero di varietà.

2) Fig. toscano: far pero, star ritto su un piede solo; andar su per i peri, esprimersi con ampollosa ricercatezza.

Botanica

Il pero è un albero con radici molto profonde, alto fino a una ventina di metri, con foglie ovaleggianti e fiori riuniti a gruppi, che si sviluppano da gemme fruttifere portate all'estremità di rametti di 2-3 anni; i frutti (pere) secondo la cultivar assumono forma, grandezza, colore e sapore assai diversi. Le cultivar coltivate in Italia si possono classificare in cultivar estive, con maturazione da luglio a settembre, cultivar autunnali, con maturazione da ottobre a dicembre, e cultivar invernali, con maturazione da fine dicembre a maggio. Il pero è caratteristico dei climi temperati e rifugge sia dagli eccessivi freddi invernali sia dai forti calori estivi. Per il terreno, i migliori risultati si hanno in quelli di medio impasto, profondi, non troppo calcarei, umidi o sabbiosi. Il pero si moltiplica per innesto, usando come portainnesto il franco, il cotogno o anche, in terreni particolarmente difficili, il biancospino, con il quale ultimo però si ottengono piante a sviluppo molto limitato e con ciclo molto breve (15-20 anni). Il pero si alleva ad alto e basso fusto o in forme obbligate; le forme di allevamento basse sono preferibili in quanto facilitano notevolmente le operazioni di raccolta e di distribuzione di antiparassitari. La raccolta dei frutti (il pero comincia a fruttificare in modo apprezzabile verso i 7-9 anni) si fa a mano e generalmente con un certo anticipo rispetto alla maturazione. Le avversità più comuni del pero sono la ticchiolatura, provocata da un parassita fungino (Venturia pyrina) che forma delle macchie sui frutti deprezzando il prodotto, e la cascola dei frutti, provocata da parassiti animali quali la Carpocapsa pomonella e l'Hoplocampa brevis. Il pero è diffuso in tutte le regioni italiane: quelle in cui la sua coltura assume maggior importanza sono l'Emilia-Romagna, il Trentino-Alto Adige, il Veneto e il Piemonte.

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