Rosàcee
sf. pl. [sec. XIX; da ròsa]. Famiglia (Rosaceae) di piante dell'ordine Rosali, comprendente 3000 specie cosmopolite, ma diffuse prevalentemente nell'Emisfero settentrionale. Le Rosacee costituiscono un ampio gruppo con una grande varietà morfologica, presente in diversi tipi di habitat che vanno dalle foreste temperate, alla tundra artica, alle paludi, ai campi abbandonati. Sono erbe, arbusti spesso spinosi o alberi, con foglie solitamente alterne, semplici o composte, quasi sempre provviste di stipole. I fiori in genere sono vistosi e regolari, ermafroditi o meno frequentemente unisessuali, dotati di numerosi stami e di un ipanzio, libero o adnato ai carpelli, che pùo accrescersi e persistere unito al frutto. Le Rosacee sono suddivise in 4 sottofamiglie sulla base del tipo di frutto, del gineceo e del numero dei cromosomi: le Maloideae (o Pomoideae), le Prunoideae (o Amygdaloideae), le Rosoideae e le Spiraeoideae. Le Maloideae hanno ovario infero, 2-5 carpelli, parzialmente o totalmente fusi all'ipanzio, e pomi come frutti (raramente capsula o follicolo). Tra i generi principali delle Maloideae ci sono Amelanchier, Crataegus, Cotoneaster, Malus, Pyrus e Sorbus. Le Prunoideae hanno generalmente fiori con un solo carpello e frutto a drupa (eccezionalmente una capsula); il genere principale di questa sottofamiglia è Prunus. Le Rosoideae hanno carpelli generalmente numerosi e per frutto acheni o drupeole, a volte associati a formazioni carnose derivanti dall'ipanzio e dal ricettacolo. Tra i generi principali delle Rosoideae ci sono Alchemilla, Fragaria, Geum, Potentilla, Rosa e Rubus. Le Spiraeoideae hanno pochi carpelli (2-5) liberi e frutto a follicolo; il genere principale è Spiraea. Da un punto di vista economico la famiglia delle Rosacee è molto importante perché alcune specie forniscono frutti commestibili (albicocche, ciliegie, fragole, mele, nespole, pere, pesche, susine), altre sono usate come piante ornamentali e altre ancora forniscono legname.