contròllo
IndiceLessico
sm. [sec. XIX; dal francese contrôle].
1) Atto ed effetto del controllare; ispezione, verifica, accertamento dell'esattezza, della regolarità, della corrispondenza di qualche cosa a determinati valori: controllo dei biglietti, dei documenti, del bagaglio; controllo di cassa; controllo sanitario; sottoporsi al controllo; eludere il controllo; esercitare un controllo; controllo delle nascite, pianificazione della natalità in un Paese; controllo dei cambi, controllo dei prezzi, controllo a bilancio, controllo del credito, controllo di qualità; per estensione, vigilanza, sorveglianza: addetto ai controlli. In particolare: A) in economia, controllo economico, in generale è lo scopo a cui sono volte tutte le rilevazioni quantitative, tanto che in passato si tendeva a concepire la stessa ragioneria come scienza del controllo economico; successivamente, pur restando valido tale asserto, il controllo dei fatti gestionali è stato più restrittivamente inteso come verifica degli scostamenti prodottisi tra i fatti di gestione programmati e quelli effettivamente svoltisi mediante il cosiddetto controllo a bilancio preventivo (budgetary control). B) In tecnologia, insieme di operazioni aventi lo scopo di rilevare opportune caratteristiche tecniche, dimensionali, quantitative e qualitative di materiali e di prodotti semilavorati o finiti che, per produzioni in serie, viene effettuato su campioni opportunamente scelti (controllo statistico di qualità). Il termine indica anche le verifiche effettuate su un determinato sistema (ciclo produttivo o fase di questo, macchina od organo meccanico, ente materiale, cioè pezzo in lavorazione, o fisico): in tal caso il controllo suscita azioni correttive (regolazione) se il sistema non risponde alle caratteristiche richieste. Tale controllo può essere svolto senza intervento diretto dell'uomo (controllo automatico). Il controllo finale di organi, strutture, impianti, ecc. pronti all'uso viene detto più propriamente collaudo. C) Nel sindacalismo, controllo democratico, quello esercitato dal governo e dai sindacati sui settori fondamentali della produzione industriale nazionale, dove più appariscente è il fenomeno della concentrazione di capitali per cui viene a configurarsi un vero monopolio, che di fatto è in grado di controllare l'intero mercato di settori fondamentali e di conseguenza condizionare tutta l'economia del Paese con evidente pericolo per la sua vita democratica. D) In fisica, controllo dimensionale, verifica effettuata su equazioni traducenti relazioni tra grandezze al fine di assicurarsi che le grandezze ai due membri abbiano le stesse dimensioni fisiche. E) Nel ciclismo, punto del percorso in cui i corridori devono far rilevare il proprio passaggio fermandosi all'apposito tavolo per apporre una firma; controllo volante, quello in cui i corridori non si fermano e il passaggio è rilevato da ufficiali di gara. F) In informatica, funzione dell'unità di governo di un elaboratore che determina l'interpretazione e l'esecuzione delle istruzioni nella giusta sequenza. G) In sociologia, controllo sociale, l'insieme dei meccanismi elaborati da una società per impedire o frenare i comportamenti considerati devianti.
2) Dominio, potere: avere il controllo di un'azienda, di un mercato, avere le possibilità di determinare la politica industriale, commerciale, ecc.; avere il controllo dei mari, averne il dominio militare. Fig.: avere il controllo dei propri nervi, conservare il controllo di sé, dominarsi.
3) La persona o l'ufficio che ha l'incarico di esercitare il controllo: l'organo di controllo. Per estensione, dispositivo di comando di un apparecchio, di una macchina e simili: la leva di controllo. In particolare, in fisica nucleare,controllo di reattore, insieme dei dispositivi per la misurazione delle condizioni critiche; ha la funzione di controllare il bilancio neutronico fra produzione e consumo, una volta portato il reattore alla potenza di funzionamento. Il controllo regola automaticamente l'avvio del reattore e il suo mantenimento a regime ed è costituito sostanzialmente da dispositivi elettromeccanici che danno un moto lineare e oscillatorio alle barre di regolazione assorbenti i neutroni. Comprende sistemi di arresto rapido che operano su elettromagneti che, diseccitati, lasciano cadere o spingono, sotto l'effetto di una molla normalmente compressa, le barre nel core.
Aeronautica
Il controllo del traffico aereo (sigla internazionale ATC, Air Traffic Control) è un servizio istituito al fine di prevenire le collisioni fra aeromobili, sia in volo sia al suolo, fra aeromobili e ostacoli sull'area di manovra degli aeroporti e di facilitare e mantenere un flusso di traffico aereo spedito e ordinato. Il servizio è fornito come “servizio di controllo d'area”, dai centri di controllo regionale (sigla internazionale ACC, Area Control Centre), o da enti da questi delegati, negli spazi aerei di loro competenza – regioni di controllo, aerovie, TMA (aree terminali) – ; “servizio di controllo di avvicinamento”, dai centri di controllo di avvicinamento (sigla internazionale APP, Approach Control Office) o da ACC o da torri di controllo a questo scopo delegate nelle zone di controllo di avvicinamento (CTR); “servizio di controllo d'aerodromo”, dalle torri di controllo (TWR) nell'ambito del circuito di traffico aeroportuale e sull'area di manovra dell'aeroporto sul quale vengono istituite. Il servizio ATC si realizza essenzialmente attribuendo agli aeromobili separazioni definite, nella loro entità minima, dall'ente nazionale che presiede al servizio, in osservanza di norme internazionali emanate dalla Divisione per le regole dell'aria e il controllo del traffico aereo dell'ICAO, da cui sono anche stabiliti i metodi da seguire nell'attribuzione delle minime separazioni richieste, cioè le procedure di controllo. Sono realizzabili e utilizzati vari tipi di separazione: verticale, facendo mantenere a diversi aeromobili differenti livelli, dopo che sia stato eseguito il prescritto regolaggio altimetrico; orizzontale, che può essere a sua volta: laterale, facendo in modo che le traiettorie seguite dagli aeromobili divergano almeno di una prescritta entità minima, ovvero siano parallele con distanza superiore a una minima prescritta, ovvero facendo sì che gli aeromobili siano riportati positivamente sulla verticale di località geografiche la cui distanza sia superiore alla minima consentita; longitudinale, facendo in modo che aeromobili in volo allo stesso livello, o in salita o in discesa con incrocio di livelli e sulla stessa rotta o su rotte intersecantisi, non si avvicinino tra loro a meno di una minima distanza prestabilita. Nell'attribuzione di queste separazioni, sono seguiti essenzialmente due metodi: il primo, anche in ordine storico di introduzione, è il metodo di controllo procedurale, con il quale la posizione e la traiettoria di ciascun aeromobile controllato sono stabilite sulla base dei rapporti di posizione effettuati dai piloti, integrandoli con i dati del piano di volo aggiornato e con il computo della velocità relativa al suolo. Il secondo, e più moderno, è quello basato sul radar, e in particolare sul radar secondario; quest'ultimo, aggiungendo alla rivelazione della traccia dell'aeromobile sullo schermo di presentazione planimetrica una risposta codificata emessa da un risponditore di bordo, permette al controllore di ridurre enormemente il numero di comunicazioni con il pilota allo scopo di conoscere i dati istantanei di navigazione e di volo che gli servono per determinare il punto e la traiettoria di ciascun aeromobile. Il controllore può così dedicare molto più tempo alla sorveglianza, con una maggiore sicurezza del singolo volo e del traffico generale, per aumentare la quale è previsto anche l'uso di apparati installati direttamente a bordo degli aeromobili per assicurarne comunque la separazione anche in caso di errori da parte dei controllori a terra (vedi anche anticollisione e avionica).
Diritto
Attività posta in essere da organi specifici per assicurare nell'interesse pubblico che le funzioni legislative, amministrative e giudiziarie siano svolte in conformità alle leggi. Controllo costituzionale, quello esercitato dalla Corte Costituzionale sulla legittimità delle leggi e degli altri atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni. Le norme dichiarate illegittime cessano di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Controllo amministrativo, si esercita sia sulle persone chiamate ad agire per l'amministrazione, sia sugli atti amministrativi; tale controllo è interno, se effettuato dalla stessa branca amministrativa a cui appartiene l'organo controllato; esterno, se effettuato da una autorità esterna a essa; di legittimità, se si limita ad accertare la conformità dell'atto amministrativo alla legge; di merito, quando verifica la pratica opportunità dell'atto stesso; preventivo o successivo, in relazione al tempo in cui viene effettuato. Grande importanza, nel controllo degli atti amministrativi, ha l'attività della Corte dei Conti, massimo organo collegiale di controllo dell'Amministrazione dello Stato e suprema magistratura amministrativa in materia di contabilità pubblica. Controllo sugli enti pubblici, viene esercitato dallo Stato e si oggettiva nella vigilanza e nella tutela amministrativa nei confronti dei vari enti territoriali (comuni, province, ecc.) nonché delle varie associazioni (di beneficenza, assistenza, ecc.) aventi personalità giuridica pubblica. Il Codice Civile affida allo Stato un particolare controllo sulle società cooperative. In caso d'irregolare funzionamento, l'autorità governativa può revocare gli amministratori e i sindaci affidando la gestione a un commissario governativo; può deliberarne lo scioglimento qualora non siano in condizione di raggiungere il loro scopo, o per due anni consecutivi non abbiano depositato il bilancio annuale. Nelle società commerciali, il controllo dell'amministrazione sociale è svolto dal collegio sindacale, che vigila sull'osservanza della legge e dell'atto costitutivo, sulla regolare tenuta della contabilità sociale, sulla corrispondenza del bilancio e del conto economico alle risultanze dei libri contabili; accerta, almeno ogni trimestre, la consistenza di cassa e l'esistenza dei valori e dei titoli di proprietà sociale. Il controllo sulle società può, in parte, essere eseguito anche dal socio, il quale ha diritto di esaminare il libro soci e il libro delle assemblee ottenendone estratti a proprie spese. § Nel diritto procedurale, il controllo sull'attività del giudice istruttore nelle cause civili è svolto dal collegio giudicante, al quale le parti possono presentare reclamo entro dieci giorni dalla pronuncia dell'ordinanza.
Informatica
Funzione dell'unità di governo di un elaboratore che determina l'interpretazione e l'esecuzione delle istruzioni nella giusta sequenza. Quando nell'esecuzione di un programma si incontra un'istruzione di salto che rimanda a un altro punto del programma si dice che il controllo passa a quel punto. Per controllo automatico si intende la capacità di un elaboratore, o di un dispositivo di trasmissione di dati, di controllare automaticamente la validità delle informazioni ricevute. Il controllo di parità è un controllo effettuato su tutte le combinazioni binarie che rappresentano un qualsiasi carattere codificato. Generalmente è basato sul conteggio dei bit di valore 1: se il numero dei bit è pari e la parità stabilita per il sistema è dispari (o viceversa), si ha una segnalazione di errore. Il controllo numerico è una tecnica per l'impiego dell'elaboratore nel controllo operativo di apparecchiature automatiche, in particolare di macchine utensili. Si effettua in modo discreto sulla base di un prestabilito programma di lavorazione. Il controllo di processo è una tecnica per l'impiego dell'elaboratore nel controllo operativo di un processo industriale. Il controllo si effettua in modo continuo e si manifesta in operazioni di aggiustamento e di regolazione delle grandezze che intervengono nel processo.
Sociologia
Il tema del controllo sociale è fondamentale negli studi sociologici, riguardando la questione dell'ordine, della regolarità e prevedibilità dei comportamenti individuali e collettivi, dell'accettazione o dell'imposizione di norme e valori. L'interesse è perciò rivolto, già nell'opera di sociologi come E. A. Ross e R. E. Park, alle funzioni, più che ai meccanismi del controllo sociale. Per gli struttural-funzionalisti, in generale, la questione del controllo si associa a quella della preservazione dell'equilibrio del sistema sociale (T. Parsons). Certamente, però, i meccanismi del controllo sociale – se finalizzati agli interessi esclusivi di un gruppo dominante (come nel caso di una dittatura) – possono essere oggetto di un'analisi attenta e differenziata, al punto da produrre letture globali della società e delle sue più complessive dinamiche di funzionamento, come nel caso delle ricerche di E. Goffman o di M. Foucault sulle istituzioni totali (carceri, manicomi, strutture separate dal sistema sociale con mansioni di controllo totale sui sottoposti) e le loro origini politico-sociali. Altri studiosi hanno insistito sulla dialettica controllo sociale-devianza come elemento fondamentale dell'equilibrio sociale dinamico (A. K. Cohen) o hanno richiamato la perdurante esistenza del controllo sociale violento in regimi non democratici fuori della retorica del controllo come puro strumento di armonizzazione del conflitto (T. B. Bottomore). Di grandissimo valore l'analisi dedicata da G. Gurvitch alle regole, ai simboli, ai messaggi ideologici nei processi di interiorizzazione del controllo, inteso come strumento centrale dell'integrazione culturale.