blu (chimica)
Indicecomposto chimico che ha questo colore o lo comunica ad altre sostanze. Tra i pigmenti blu risaltano, per l'alto potere coprente e la resistenza agli acidi, i cosiddetti blu di ferro (per esempio il blu di Prussia) impiegati in ogni tipo di vernice; i blu ultramarini con toni di colore dal violetto al grigio, combinazioni chimiche complesse di silice, allumina, sodio e zolfo, altamente resistenti al calore e agli alcali, utilizzati per vernici da interni, inchiostri speciali e smalti; i blu di piombo, chimicamente miscele di solfato basico, solfuro e solfito di piombo e carbone, impiegati come anticorrosivi per metalli ferrosi. Tra i coloranti risaltano le ftalocianineblu, caratterizzate da resistenza chimica, brillantezza e stabilità al calore, impiegate in ogni tipo di vernice, e il blu indantrone. § Blu di Prussia o blu di Berlino, pigmento blu, pregevole per la buona stabilità chimica, l'elevato potere coprente e la vivacità delle colorazioni. Può essere rappresentato dalla formula Fe4[Fe(CH)6]₃ del ferrocianuro di ferro (III), che contiene, accanto al ferro trivalente, il ferro bivalente dell'anione ferrocianuro. Industrialmente si prepara precipitando in condizioni opportune una soluzione di un sale di ferro (III), in pratica il cloruro o il solfato, con una soluzione di ferrocianuro di potassio. § Blu di metilene, composto organico di sintesi appartenente al gruppo delle fentiazine; cloruro di tetrametildiamminodifeniltiazina di formula
Si ottiene industrialmente per ossidazione di una miscela di dimetil-p-fenilendiammina, tiosolfato sodico e dimetilanilina. Si presenta in cristalli di color verde scuro, inodori, stabili all'aria e alla luce; la soluzione acquosa ha intensa colorazione azzurra. Il blu di metilene è impiegato in chimica analitica quale indicatore nelle reazioni di ossidoriduzione, nell'industria tessile come colorante del cotone e della seta, in biologia come colorante specifico di alcune strutture viventi (colorazione vitale). In medicina viene usato come antidoto negli avvelenamenti da cianuri e da agenti meta-emoglobinizzanti (per esempio fenacetina, nitriti, anilina, sulfamidici). § Blu di tetrazolio, composto organico di sintesi impiegato nel laboratorio clinico come colorante dei batteri e per evidenziare per via istochimica l'attività degli enzimi ossido-riduttivi in cellule normali e cancerose. Viene anche utilizzato come indicatore della capacità germinativa dei semi. Il blu di tetrazolio è una polvere cristallina di colore giallo-citrino, facilmente solubile in alcol e in cloroformio. Per azione delle sostanze riducenti assume un'intensa colorazione blu-nerastra. § Blu Trypan, composto organico di sintesi di formula bruta C₃4H₂4N6O₁4S4Na4, noto anche con i nomi di Trypan-blu e Blu Niagara. È una polvere cristallina di colore grigiastro che in soluzione assume un'intensa colorazione blu-violetto. Il blu Trypan viene impiegato in veterinaria per il trattamento della piroplasmosi canina e bovina e nel cimurro. È un potente veleno teratogeno: somministrato nel corso della gravidanza produce malformazioni fetali di tipo sia scheletrico sia viscerale. Per tale proprietà viene spesso adoperato in laboratorio negli studi di embriologia e di tossicologia embrio-fetale.