alcalino-terrósi, metalli-

"Per le caratteristiche dei metalli alcalini vedi tabella al lemma del 1° volume." famiglia di metalli costituita dal berillio, dal magnesio, dal calcio, dallo stronzio, dal bario e dal radio, ossia dai due elementi dei piccoli periodi e da quelli del sottogruppo A del gruppo II del sistema periodico. Il nome di metalli alcalino-terrosi deriva dal fatto che gli ossidi di questi elementi presentano proprietà intermedie tra quelle degli ossidi dei metalli alcalini e quelle degli ossidi dei metalli trivalenti, come l'alluminio, che costituiscono le cosiddette “terre” dell'antica nomenclatura chimica. Tutti i metalli alcalino-terrosi presentano notevoli analogie di proprietà fisiche e chimiche, più strette tra il calcio, lo stronzio, il bario e il radio mentre si distaccano alquanto il berillio e il magnesio che sono invece assai simili tra loro. "Per le caratteristiche vedi tabella vol. I, pag. 330" Ciò risulta chiaramente anche dai pesi atomici, dai punti di fusione e dalle densità: questi variano regolarmente dal calcio al radio, mentre per il berillio e il magnesio si distaccano dall'andamento generale. Sulle superfici tagliate di fresco, i metalli alcalino-terrosi presentano un colore grigio argento e una caratteristica lucentezza metallica che nel calcio e in quelli più pesanti scompare rapidamente all'aria a causa dell'ossidazione e dell'azione dell'umidità atmosferica; il magnesio si ossida assai più lentamente, mentre il berillio rimane a lungo inalterato. Quando vengono accesi, i primi bruciano vivamente, come anche il magnesio purché suddiviso in trucioli o in polvere; il calcio, lo stronzio e il bario reagiscono inoltre vivacemente con l'acqua anche a temperatura ambiente liberando idrogeno e trasformandosi nel corrispondente idrossido come fanno i metalli alcalini: Ba+2H₂O↔Ba(OH)₂+H₂. In tutti i loro composti i metalli alcalino-terrosi si comportano da bivalenti. I loro sali sono incolori a meno che non derivino da un acido di per sé colorato. Alcuni, come i cloruri, i nitrati e gli acetati, sono molto solubili in acqua, mentre per esempio i carbonati vi sono insolubili, a eccezione del carbonato di berillio; nel caso dei solfati la solubilità in acqua va decrescendo dai solfati del berillio e del magnesio, molto solubili, fino a quelli del bario e del radio, praticamente insolubili. Introdotti nella fiamma di un becco a gas, i sali di berillio e di magnesio non danno luogo a colorazione alcuna, quelli di calcio a una colorazione rosso mattone, quelli di stronzio a una colorazione rosso carminio e quelli del bario a una colorazione verde pisello. L'abbondanza dei metalli alcalino-terrosi nella crosta terrestre varia molto dall'uno all'altro: il magnesio e il calcio, che ne costituiscono rispettivamente il 3,4 e il 2,5% in peso, sono elementi diffusi dovunque in quantità considerevoli; lo stronzio e il bario sono molto meno comuni, mentre il radio è rarissimo e si rinviene solo in percentuali minime nei minerali dell'uranio, elemento dal quale il radio prende origine attraverso una serie di disintegrazioni radioattive.

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