borano
Indicesm. [da boro]. Composto binario del boro con l'idrogeno, detto anche idruro di boro. Nella nomenclatura proposta dall'IUPAC si usa il termine borano con un prefisso numerico indicante gli atomi di boro, seguito da un numero indicante gli atomi di idrogeno: per esempio, pentaborano-9 è B5H9, decaborano-16 è B10H16. Dei trenta borani noti, il più semplice e il più importante è il diborano-6, B2H6, o semplicemente diborano, che costituisce il composto intermedio per la sintesi dei termini superiori; si ottiene facendo reagire l'idruro di litio con il cloruro di boro:
Il diborano è gassoso alla temperatura ambiente mentre gli altri borani sono liquidi o solidi. Nella molecola dei borani i diversi atomi di boro possono essere legati direttamente tra loro o anche tramite ponti di idrogeno, ossia atomi di idrogeno parzialmente condivisi tra due di boro. In quest'ultimo caso è presente un legame chimico particolare, diverso da quello tradizionalmente descritto dalla teoria della valenza classica, nella quale un legame è rappresentato da due elettroni che tengono uniti due atomi. Così, il diborano è formato dall'unione di due molecole BH3, che però non hanno a disposizione elettroni di non legame mediante i quali legarsi. Si ipotizza perciò l'esistenza della succitata struttura a ponti di idrogeno:
dove ciascuno dei due frammenti B-H-B contiene due elettroni che legano tre atomi (legame a molti centri). Per questo motivo, il diborano e altri borani sono specie elettrondeficienti. La combustione dei borani con ossigeno puro libera grandi quantità di calore per cui questi composti sono usati come propellenti per razzi.I borani, inoltre, mostrano elevata reattività verso i legami insaturi tra atomi di carbonio, quali quelli presenti negli alcheni, ai quali si addizionano facilmente. I prodotti così formati (trialchilborani, formula generale BR3, dove R è il radicale alchilico corrispondente all'alchene di partenza) sono suscettibili di ulteriori trasformazioni: per esempio, reagendo con un acido carbossilico portano alla formazione dell'alcano corrispondente. Questa reazione fornisce un metodo di saturazione degli alcheni alternativo all'addizione diretta di idrogeno.