Bari (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima e della regione Puglia, 5 m s.m., 116,14 km², 322.511 ab. secondo una stima del 2007 (baresi), patrono: san Nicola di Bari (7-10 maggio).
Bari. Veduta aerea della città .
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Generalità
La città si affaccia sulla costa adriatica, al margine della conca cui dà il nome. La sua struttura urbanistica si compone di due parti ben distinte: la città vecchia e la città nuova. La prima, sorta sul sito della Bari preromana e romana e circoscritta dall'antico tracciato delle mura, occupa una sporgenza costiera tra le insenature del vecchio e del nuovo porto; conserva il caratteristico aspetto medievale e i principali monumenti artistici. La città moderna, iniziata nel 1813 per decreto di G. Murat, su progetto del 1790, ebbe un vero sviluppo solo a partire dalla metà dell'Ottocento, con pianta a scacchiera regolare. Un secondo ampliamento si verificò tra le due guerre mondiali: a E venne aperto il lungomare Nazario Sauro, fiancheggiato da edifici monumentali; a W venne creato il nuovo grande porto, compreso tra il promontorio della città vecchia e la punta di San Cataldo, e fu aperto il corso Vittorio Veneto, che unisce la città al rione Marconi, dove si trovano gli edifici della Fiera del Levante (istituita nel 1930). Dal dopoguerra si è verificato un vistoso e piuttosto disordinato ampliamento edilizio in tutte le direzioni, in seguito al quale la città ha inglobato le frazioni (divenute quartieri amministrativi) e ha raggiunto i centri vicini in un raggio di 15-20 km, costituendo una cospicua conurbazione. Nel 1901 nella città nacque la casa editrice Laterza, che grazie alla collaborazione di Benedetto Croce e di altri eminenti studiosi divenne una delle maggiori protagoniste della cultura italiana del Novecento. È sede arcivescovile e universitaria (Università degli Studi e Politecnico).
Storia
L'insediamento più antico, nella penisola su cui sorge la città vecchia, risale all'Età del Bronzo. Centro dei Peucezi, acquisì importanza dopo la conquista romana (sec. III a. C.) come porto ed emporio. Elevata a municipio in età imperiale, passò sotto la dominazione dei Goti e fu in seguito contesa da Bizantini e Longobardi e più volte saccheggiata e distrutta. Divenuta con i Saraceni (840) capitale di un emirato, fu conquistata nell'871 dai Franchi, ma nell'876 tornò all'imperatore d'Oriente che ne fece la sede di un governatore generale (“catapano”). Salvata a opera dei veneziani di Pietro Orseolo II (1003) da un nuovo assalto saraceno, si rivoltò più volte contro il dominio bizantino, finché nel 1071 fu conquistata da Roberto il Guiscardo. Con l'arrivo, nel 1087, delle reliquie di san Nicola di Mira, Bari divenne un importante centro religioso. Sotto i Normanni la città visse un periodo di prosperità ma anche di conflitti, al culmine dei quali venne rasa al suolo da Guglielmo I il Malo (1156). Ricostruita dopo dieci anni e fiorente sotto gli Svevi (Federico II vi fece costruire il castello e concesse alla città ampi privilegi), decadde di nuovo con gli Angioini. Passata agli Aragonesi e donata ai duchi di Milano (1464), visse un effimero periodo di splendore con Isabella di Aragona (1500-24), vedova di Gian Galeazzo Sforza, e con sua figlia Bona Sforza (1524-57), vedova di Sigismondo I di Polonia. Andata agli spagnoli (1558), la città visse il generale declino del vicereame di Napoli. Più volte ribellatasi al dominio spagnolo, la città fu duramente colpita dalla peste nel 1657-57. Passata, dopo il dominio austriaco (1707-38), ai Borbone, godette di una lieve ripresa, che si intensificò sotto il dominio francese (1806-15), quando fu avviata la costruzione della città nuova. Ritornata ai Borbone nel 1815, entrò a far parte dello Regno d'Italia nel 1860. Fu teatro di violente rivolte nel 1898, quando fu colpita dalla carestia e da un'epidemia di colera. Durante la seconda guerra mondiale subì i bombardamenti degli Alleati.
Arte
Il centro antico, chiuso nel perimetro delle mura, ha un caratteristico aspetto medievale, con vie strette e irregolari. La basilica romanica di San Nicola (1087-89) servì da modello a numerose altre chiese della Terra di Bari (Ruvo, Trani, Bitonto). L'esterno presenta un'alta facciata tripartita da lesene, con ripidi spioventi, serrata da due poderose torri campanarie incomplete; i fianchi sono scavati da profonde arcate, su cui corrono gallerie a esafore. Un muro diritto continuo maschera le sporgenze delle absidi assimilando il lato posteriore alla facciata. Su questa struttura, che richiama esempi normanni nel verticalismo e nell'uso delle torri, si sovrappone una decorazione di tipo emiliano-lombardo ad archetti, lesene e gallerie; influenza riconoscibile anche nel protiro a baldacchino della facciata e, all'interno, nei matronei e nella cripta spaziosa. L'interno è diviso in tre navate da colonne alternate a pilastri polistili, concluse da un ampio transetto su cui si aprono direttamente le tre absidi. La sedia del vescovo Elia (morto nel 1105) è un fondamentale esempio di scultura romanica: si tratta di uno scranno decorato a motivi bizantineggianti e sorretto da tre cariatidi a tutto tondo, nelle quali si avverte l'influenza dell'arte di Wiligelmo. La cattedrale di San Sabino (1170-78) ripete lo schema della basilica di San Nicola nell'alta facciata tripartita e coronata da archetti, nei fianchi ad arcate e nella chiusura rettilinea delle tre absidi, vera facciata posteriore ornata da un finestrone scolpito. Un tiburio ottagonale si eleva sulla crociera del transetto. L'interno, a tre navate divise dalle colonne del precedente edificio bizantino (sec. VIII-IX), presenta matronei, transetto sopraelevato, cupola su tamburo ottagonale, raccordato da pennacchi, e cripta. Il castello, eretto nel 1233-40 da Federico II su precedenti fortificazioni bizantine e normanne, ha forma trapezoidale con quattro torri angolari (una sola rimasta integra) e cortile interno; nel sec. XVI venne circondato sui tre lati di terra da baluardi a scarpata con torri angolari a lancia. Si segnala anche, a piazza Mercantile, il Palazzo del Sedile dei Nobili (costruito nel 1543 e riedificato nel Seicento), dove si riuniva il consiglio cittadino; nei vicoli della città vecchia si trovano numerosi altari votivi. Nella città nuova è il Teatro Piccinni dell'architetto Antonio Niccolini, che fu inaugurato nel 1854. Il prestigioso Teatro Petruzzelli, costruito tra il 1898 e il 1903, andò in gran parte distrutto in un incendio nel 1991. Alla periferia della città sorge il celebre sacrario dei Caduti d'Oltremare, che raccoglie i resti di circa 75.000 salme provenienti dai cimiteri militari dei fronti d'oltremare.La Pinacoteca Provinciale conserva un importante raccolta di dipinti di scuola veneta, testimonianza dei rapporti tra Venezia e la Puglia (A. e B. Vivarini, G. Bellini, P. Bordone, Palma il Giovane, Veronese), dipinti di scuola napoletana e romana del Seicento e di pittori pugliesi dell'Ottocento (G. De Nittis, S. Altamura, G. Toma). Il Palazzo Ateneo ospita il Museo Archeologico Provinciale (ceramiche apule e materiale archeologico protostorico, greco, ellenistico e romano) e la Biblioteca Nazionale “Sagarriga-Visconti-Volpi”.
Economia
La città ha nei secoli conservato la sua antica vocazione mercantile, divenendo il principale centro commerciale del Mezzogiorno adriatico e ionico. Non è solo il fiorentissimo commercio, favorito dal porto e dalle buone comunicazioni ferroviarie e stradali, a fare di Bari un polo di attrazione, ma tutto il settore terziario, in cui svolgono un importante ruolo la Fiera del Levante, l'Expo-Levante, l'Expo-Mobili ecc. L'industria, caratterizzata da imprese medie e piccole, è ampiamente diversificata, pur con una prevalenza dei settori metalmeccanico ed edile. Importanti sono anche i settori medicale, ottico, elettronico, elettrotecnico, radiotelefonico, alimentare, della lavorazione del tabacco, dell'abbigliamento, cartario, poligrafico e della lavorazione del legno. Voci importanti dell'economia barese sono anche la pesca, l'agricoltura (vite, olivo, alberi da frutto, ortaggi e cereali) e l'allevamento (ovini, caprini, bovini e bufali).
Curiosità
Solenni sono i festeggiamenti per il santo patrono, che si svolgono per ben quattro giorni, con due cerimonie principali: la sera del 7 maggio viene rievocato l'arrivo per mare delle sacre reliquie, con un pomposo corteo storico che scorta un veliero recante un'immagine del santo; l'indomani la statua di San Nicola è portata al largo da un peschereccio, seguito da centinaia di barche, e vi rimane tutto il giorno, ricevendo le visite di devoti e pellegrini. Da gennaio a marzo, dal 1996, la chiesa di Santa Croce ospita il Festival Organistico Internazionale, con la partecipazione di musicisti di rinomata fama. Bari ha dato i natali all'artista Vettor Pisani (1938).
Bibliografia
Per la geografia
O. Baldacci, Puglia, Torino, 1962; F. De Felice, Agricoltura nella terra di Bari 1840-1924, Milano, 1971.
Per la storia
V. Masellis, Storia di Bari, Trani, 1960; A. Giovine, Calendario storico della città di Bari, Bari, 1965; Autori Vari, Bari, città levante, Bari, 1969; V. A. Melchiorre, Bari, Bari, 1987.
Per l'arte
F. Nitti de Vito, La Basilica di S. Nicola di Bari, Bari, 1939; Autori Vari, Itinerari per i musei di Bari, Bari, 1981.