Wiligèlmo
(o Viligelmo). Scultore italiano (attivo a Modena dalla fine del sec. XI agli inizi del XII). Fu il massimo scultore del cantiere del duomo di Modena; una lapide sulla facciata, con un'iscrizione retta da due profeti, ne ricorda il nome e l'opera dal 1099. Questa, con altre due lapidi raffiguranti geni reggifiaccola, fece parte forse dell'altare principale della chiesa. Le quattro grandi lastre con le Storie della Genesi, anch'esse in facciata, probabilmente fecero parte del pontile interno smembrato; di Wiligelmo sono anche la decorazione fitomorfa con figure e profeti nell'intradosso del portale della facciata, con relativa lunetta, e alcuni capitelli dell'abside e della facciata (primo decennio del sec. XII); discussa è l'attribuzione a lui dell'Eterno nel portale maggiore del duomo di Nonantola e dei Profeti inseriti in quello di Cremona. Protagonista tra i maestri della prima scultura romanica, Wiligelmo fu con ogni probabilità in rapporto con gli scultori di Moissac e di Tolosa; tuttavia le scene e i personaggi da lui raffigurati hanno un valore narrativo, drammatico e solenne che testimonia l'emergere di un nuovo linguaggio dove l'uomo, dopo la lunga pausa dell'astrazione bizantina, viene ripresentato nella sua natura corporea e nelle sue umane sofferenze.