Scrittori durante la Repubblica di Weimar
In sintesi
Redazione De Agostini
La Repubblica di Weimar | Dal 1919 al 1933, anno dell'avvento del nazionalsocialismo hitleriano, la Germania ebbe una nuova costituzione che si sforzava di bilanciare con cura i poteri dello Stato e dava ampio riconoscimento ai diritti dei cittadini. Sotto questo più liberale regime politico rifiorì l'intera vita culturale della società tedesca. |
Döblin | Colse un inaspettato successo con Berlin Alexanderplatz (1929), romanzo sperimentale che fa largo uso del monologo interiore e della tecnica del montaggio, cioè integra nella narrazione testi giornalistici, pubblicitari, slogan ecc. |
Broch | La sua opera capitale, La morte di Virgilio, si presenta come un immenso monologo interiore del poeta latino durante le sue ultime ore di vita. il dettato dalla sintassi libera, ritmato in frasi di gran respiro, spesso lirico e visionario, intende trasportare il lettore "aldilà del linguaggio". |
"Nuova oggettività" | Movimento culturale sviluppatosi tra il 1923 e il 1930 in contrapposizione al soggettivismo e alle intemperanze dell'espressionismo, a favore invece di un ritorno alla realtà concreta, alla vita di tutti i giorni. Esso si afferma in tutte le arti: per quanto concerne la letteratura, rientrano nella Nuova oggettività tutte le opere che si rifanno in qualche modo al naturalismo. Tra gli autori: Remarque, A. Zweig, Fallada. |
Roth | Protagonisti dei suoi romanzi sono sempre dei fuggitivi e dei dispersi, individui sradicati e lontani da ogni punto cardinale di riferimento, Stemperò le giovanili posizioni anarchiche e critiche verso l'impero asburgico esprimendo nostalgia per un mondo che stava declinando, e che peraltro egli non intendeva idealizzare e rimpiangere ma continuare a pensare come luogo immaginario ed extrastorico. |