Letteratura e politica
Letteratura e politica
A partire dalla prima metà degli anni Sessanta si consolidò la linea di impegno politico degli intellettuali che già nel decennio precedente aveva visto artisti e letterati curvarsi sulla realtà storica e sociale, ansiosi di scoprire nuove prospettive al destino della propria patria, di riscattare la memoria collettiva dalla tragedia della guerra. Né può essere taciuto che la generazione di scrittori cresciuti nella Repubblica Federale si trovava d'altro canto a fare i conti già con una nuova realtà: il “miracolo economico” della ricostruzione e i mutamenti socio-politici da essa comportati. Un'accelerazione nel coinvolgimento del letterato nella vita politica fu poi impressa dalla rivolta studentesca del '68, che determinò precisi fronti di impegno e ripropose le domande sullo statuto sociale del letterato e sui canoni della sua estetica.