Letteratura tra Biedermeier e Restaurazione
- Letteratura tra Biedermeier e Restaurazione
- Dal 1815 al 1848: la stagione del Biedermeier
- La sorridente armonia quotidiana di Mörike
- Precoci fermenti di realismo: la narrativa di Immermann
- Il conservatorismo sociale di Gotthelf
- La poetica della fedeltà alle piccole cose: Stifter
- Grillparzer, drammaturgo del “sottosuolo” e del regresso
- La "commedia umana" di Nestroy
- Il teatro di Grabbe tra antiromanticismo e dramma storico
- La drammaturgia critica di un rivoluzionario: Büchner
- Droste-Hülshoff, poetessa dello spirito e della natura
- Lenau, poeta del dolore del mondo
- Approfondimenti
- Riepilogando
Il conservatorismo sociale di Gotthelf
Figlio di un pastore protestante, lo scrittore svizzero Jeremias Gotthelf, pseudonimo di Albert Bitzius (Murten 1797 - Lützelflüh 1854), divenne egli stesso pastore dopo aver studiato storia ed estetica a Gottinga. Se per l'ambientazione bernese e contadina, per l'uso del dialetto e per il tono didascalico può essere ritenuto uno scrittore regionale, per il vigore narrativo e drammatico deve essere considerato un classico della letteratura in lingua tedesca. La sua decisa presa di posizione contro la civiltà urbana e l'onnipotenza del denaro in nome di princìpi etici cristiani lo colloca nel panorama della Restaurazione, mentre il respiro delle sue opere e la polemica contro il pauperismo e l'alcolismo lo accostano a Dickens. La prima opera importante è Come Uli il servo diventa felice (Wie Uli der Knecht glücklich wird, 1841), romanzo pedagogico nel quale il contadino Uli lascia le sregolatezze e si mette sulla buona strada; Uli il fittavolo (Uli der Pächter, 1849) ne è la continuazione. Il racconto Il ragno nero (Die schwarze Spinne, 1842) è considerato un capolavoro della novellistica tedesca, per la dinamica quasi teatrale con cui è condotto e per la perfezione stilistica. Contro i medici inetti e una medicina approssimativa si rivolge invece il vigoroso romanzo Come Anne Bäbi Jowäger governa la casa e ciò che le capita esercitando la medicina (Wie Anne Bäbi Jowäger haushaltet und wie es ihm mit dem Doktern geht, 1843-44). L'ultima sua opera fu l'apocalittico romanzo Spirito del tempo e spirito bernese (Zeitgeist und Bernergeist, 1852) appello contro una società troppo politicizzata e disegno controutopico di un ritorno alla semplicità del mondo contadino e alla fede cristiana tradizionale.