Letteratura tra Biedermeier e Restaurazione
- Letteratura tra Biedermeier e Restaurazione
- Dal 1815 al 1848: la stagione del Biedermeier
- La sorridente armonia quotidiana di Mörike
- Precoci fermenti di realismo: la narrativa di Immermann
- Il conservatorismo sociale di Gotthelf
- La poetica della fedeltà alle piccole cose: Stifter
- Grillparzer, drammaturgo del “sottosuolo” e del regresso
- La "commedia umana" di Nestroy
- Il teatro di Grabbe tra antiromanticismo e dramma storico
- La drammaturgia critica di un rivoluzionario: Büchner
- Droste-Hülshoff, poetessa dello spirito e della natura
- Lenau, poeta del dolore del mondo
- Approfondimenti
- Riepilogando
Droste-Hülshoff, poetessa dello spirito e della natura
Di nobile famiglia cattolica, la poetessa tedesca Annette von Droste-Hülshoff (castello di Hülshoff, Münster, 1797 - Meersburg 1848) trascorse una vita ritirata, risiedendo soprattutto nella nativa Vestfalia: in alcuni viaggi a Bonn e a Kassel conobbe A.W. Schlegel e i fratelli Grimm, con i quali collaborò alla raccolta delle Fiabe per bambini e famiglie. L'opera poetica comprende: la raccolta di 72 liriche L'anno religioso (Das geistliche Jahr, 1851, postumo), in cui è esplicito il tentativo di rendere in versi la tensione etica e la fede religiosa, mai facilmente consolatoria e tranquillizzante; i Poemi (Gedichte, 1838, 1844); e in particolare la raccolta Visioni della landa (Heidebilder, 1841-42), che canta il fascino della brughiera, descrivendo la natura e il nebbioso paesaggio della Vestfalia con raro vigore e precisione realistica, senza peraltro togliere l'alone magico e inquietante che lo pervade. Novella decisiva nello sviluppo della narrativa tedesca dell'Ottocento è Il faggio degli ebrei (Die Judenbuche, 1842), ove, pur nell'ambito di una struttura e una poetica realistiche, si manifesta evidente l'influsso della fiabistica dei Grimm.