Cicerone
I dialoghi politici
Rifacendosi a Platone, anche Cicerone cerca in due opere, il De repubblica e il De legibus, di trattare da un punto di vista filosofico i problemi dello Stato e del diritto. A differenza di Platone però, Cicerone non cerca di teorizzare uno Stato ideale, privo di qualsiasi riferimento al concreto, non si stacca mai dalla storia e dalla realtà dello Stato romano.
Il De re publica (La repubblica)
Scritto negli anni 54-52 è un dialogo in 6 libri che si immagina avvenga nel 129 a.C. nella villa di Scipione l'Emiliano: per tre giorni conversano il padrone di casa, Lelio, Furio Filo, Manlio Manilio e personaggi minori. L'opera, giunta frammentaria, fu ritrovata da Angelo Mai nell'Ottocento in un palinsesto vaticano; prima se ne conosceva solo la parte conclusiva, il Somnium Scipionis (Sogno di Scipione). Nel I libro Cicerone illustra la teoria, risalente attraverso Polibio ad Aristotele, delle forme fondamentali di governo monarchia, aristocrazia, democrazia con le loro degenerazioni rispettivamente tirannide, oligarchia, demagogia. Da tali degenerazioni lo Stato romano è tuttavia immune, perché vi coesistono in armonia le tre forme base, rappresentate dalle istituzioni del consolato, del Senato e dei comizi popolari. I libri successivi, giunti incompleti, trattano lo sviluppo della costituzione romana, della giustizia, della figura del princeps ideale, un'autorità super partes e non in contrasto con il Senato. Nella sezione conclusiva Scipione l'Africano, apparso in sogno al suo discendente Scipione Emiliano, gli addita, dall'alto dei cieli, il destino d'immortalità che attende i giusti, benemeriti della patria.
De legibus (Le leggi)
Iniziato nel 52 a.C., se ne conservano i primi tre libri, oltre che frammenti del IV e del V.
Come Platone aveva fatto seguire le Leggi alla sua Repubblica, così anche alla Repubblica ciceroniana segue questo dialogo tra Cicerone, il fratello Quinto e Pomponio Attico, ambientato sulle rive del Liri e nella villa di Cicerone ad Arpino. Cicerone dimostra che le leggi sono insite nella società e che sono un misto di elementi sacri e profani, come i fondamenti della costituzione giuridica romana. Indica il complesso delle XII Tavole come il migliore fra le leggi di Roma.