Le origini del cubismo
Il cubismo prese le mosse dal dipinto di Picasso Les demoiselles d'Avignon (1907). Ma la nascita vera e propria del cubismo si ebbe solo con l'incontro, avvenuto a Parigi nel 1907, tra Picasso e Braque, che avviò una loro stretta collaborazione durata fino al 1914. Il cubismo ebbe un teorico nel poeta e critico G. Apollinaire (I pittori cubisti, 1913). I dipinti di Picasso e Braque, soprattutto nature morte, scompongono l'oggetto e lo spazio circostante attraverso la sovrapposizione e giustapposizione di più vedute dell'oggetto che si otterrebbero da diversi angoli visuali. In tal modo l'immagine presenta simultaneamente vedute successive nel tempo e permette un'esperienza del reale indipendente dallo spazio e dal tempo, ossia assoluta.
Cubismo analitico e sintetico.
Dal cubismo analitico, in cui la scomposizione riduce lo spazio a solidi geometrici, Braque e Picasso passarono verso il 1911 al cubismo sintetico, in cui la volumetria delle forme si attenua in una fitta trama di rapporti tra linee e piani, sui quali vengono talvolta applicati ritagli di carta (papiers collés).
Alle soluzioni del cubismo sintetico diede un notevole contributo l'opera del pittore spagnolo Juan Gris (1887-1927), che già da alcuni anni maturava in solitaria ricerca un linguaggio cubista che purificava l'immagine da ogni residuo di descrittivismo analitico. Gris parte da forme geometriche pure che concretizza nei singoli oggetti: "Cézanne fa d'una bottiglia un cilindro, io faccio d'un cilindro una bottiglia" (Natura morta con piatto di frutta e una bottiglia d'acqua, 1914, Otterlo Rìjksmuseum Kröller-Müller).