Il fauvisme
Il fauvisme fu un movimento artistico francese, che ricevette il battesimo ufficiale al Salon d'Automne di Parigi del 1905, allorché il critico d'arte L. Vauxcelles definì cage aux fauves (gabbia delle belve) la sala in cui erano esposte le tele d'un gruppo di giovani artisti, alludendo alla loro aggressività cromatica e violenza espressiva. L'appellativo diede il nome al movimento sorto dall'incontro fra Matisse, che ne divenne guida e caposcuola, e gli amici Albert Marquet (1875-1945), Henri Manguin (1874-1948), Charles Camoin (1879-1965), A. Derain e Maurice de Vlaminck (1876-1958), Raul Dufy (1877-1953), Othon Friesz (1879-1949) e G. Braque. Traendo da Van Gogh il gusto per un cromatismo violento e innaturalistico, costituito da soli colori puri e dalla negazione di ogni tridimensionalità, i fauves proclamarono l'autonomia espressiva dell'immagine pittorica rispetto al dato oggettivo. La nascita del cubismo contribuì a disgregare nel 1907 il movimento, alla cui poetica solo Matisse rimase definitivamente fedele.
André Derain (Chatou 1880 - Parigi 1954) dalla collaborazione con Matisse compose le sue prime tele fauves e la serie di vedute del Tamigi (Il ponte di Westminster, 1905, Parigi, collezione privata). Più tardi fu attratto dal cubismo. Si dedicò anche alla scenografia, specie nell'ambito del balletto (La boutique fantasque, Salade, La valse).
Henri-Émile Matisse
Henri-Émile Matisse (Le Cateau 1869 - Cimiez, Nizza 1954) risentì delle esperienze dell'impressionismo (La desserte, 1897, Parigi, collezione privata). Sono dei primi anni del Novecento nuovi orientamenti della sua pittura, già volta all'espressione del colore come fatto autonomo, distaccato da ogni rapporto col disegno costruttivo e di riferimento descrittivo (Veduta di Notre-Dame nel tardo pomeriggio, 1902, Buffalo, Albright-Knox Art Gallery). Fu sempre in questi anni che Matisse meditò le scoperte dell'arte africana e asiatica. Da questa serie di influenze nacque quella che poi è stata definita la pittura pura dei fauves. Ripercorrendo le tappe fondamentali della sua coerente e feconda evoluzione artistica, si ricordano il Nudo blu (1907, Baltimora, Museo), la Natura morta con torso antico (1908, Parigi, collezione privata), i Giocatori di bocce (1908), La danza e La musica (1910) entrambe a S. Pietroburgo, Ermitage; importante anche la mostra di sculture tenuta a New York nel 1912. Della sua produzione negli anni '20 è famosa la serie delle Odalische in cui l'esuberante gusto decorativo estrania dal contesto della composizione il sinuoso disegno della forma. Negli stessi anni Matisse fu attivo anche nel campo della scultura in bronzo, della scenografia, del disegno, dell'incisione e degli arazzi. All'inizio della seconda guerra mondiale si colloca il famoso dipinto Natura morta con magnolia (1941, Parigi, Musée National d'Art Moderne). Stabilitosi a Vence, in Provenza, si dedicò alla realizzazione della Cappella della Madonna del Rosario, suo ultimo capolavoro, esempio fondamentale delle nuove concezioni e dei nuovi orientamenti dell'arte sacra moderna.
Die Brücke
Die Brücke (Il ponte) fu il movimento artistico (1905-13) che rappresentò il primo momento dell'espressionismo tedesco. Era costituito da un gruppo di artisti formatosi a Dresda, tra cui Ernst Kirchner, Karl Schmidt-Rottluff (1884-1970), Eric Heckel (1883-1970), Emil Nolde, Max Pechstein (1881-1955) e Otto Müller (1874-1930). Aveva come programma una pittura libera dai canoni naturalistici e accademici e si ricollegava al cromatismo di Van Gogh e Gauguin, all'arte africana e oceanica. Rispetto ai fauves francesi, i pittori della Brücke rispecchiano una crisi più religiosa, che si rivolge all'uomo nella sua interezza: i loro temi sono simbolici di una situazione esistenziale. Dopo il 1911 la loro pittura assunse un carattere ancor più violento affrontando temi di contenuto sociale e di costume.
Emil Nolde
Emil Nolde pseudonimo di Emil Hansen (Nolde 1867 - Seebüll 1956), fu pittore e incisore. Nel 1897 eseguì il suo primo dipinto, I giganti della montagna. Tra il 1906 e il 1907 aderì al gruppo Die Brücke. I primi dipinti di soggetto religioso risalgono al 1909: con essi l'artista segnò il suo decisivo e personale contributo all'espressionismo. In opere come L'Ultima Cena (1909, Copenaghen, Nationalmuseet); Cristo tra i fanciulli (1910, New York, Museum of Modern Art) il colore di Nolde si arricchì di accenti mistici, destinati a divenire intensa spiritualità nei dipinti realizzati dopo il soggiorno nelle isole del Pacifico. Nolde fu perseguitato dal nazismo, che gli proibì di dipingere. Ciò che rimane della sua attività pittorica e grafica degli anni di guerra è dovuto a un lavoro svolto in forma clandestina (Nel loggione, 1918, Ginevra, collezione privata).
Ernst L. Kirchner
Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg 1880 - Frauenkirch, Davos 1938) fu pittore e incisore e con Emil Nolde, l'artista più significativo della Brücke. Per la pittura abbandonò gli studi di architettura e maturò, anche attraverso esperienze cubiste , uno stile caratterizzato da acute dissonanze cromatiche e da una violenta carica deformante. Tra le sue opere: Marcella (1910, Stoccolma, Nationalmuseum); Cinque donne nella strada (1913, Colonia, Wallraf-Richartz Museum) e Strada a Berlino (New York, Museum of Modern Art). Svolse anche attività di illustratore e lasciò anche prove di scultura. Anch'egli perseguitato dal nazismo, si rifugiò in Svizzera.