mithraismo o mitraismo
sm. [da Mithra]. Culto del dio Mithra diffusosi fuori dell'Iran come un sincretismo religioso nella forma ellenistica dei “misteri”. Nato in Asia Minore, s'inserì in culti locali convenzionalmente qualificati come agrari (fecondità agraria). Muoveva da un tema soteriologico fondato su una lotta contro le forze del male “mortificanti”, condotta da un Mithra “vivificante” secondo la concezione iranica dualistica e vitalistica; forse l'idea della vita-fecondità anatolica si innestava sull'idea iranica della vita-solarità, per la quale Mithra compariva come un dio-sole (era, infatti, già stato identificato con Shamash, il dio-sole mesopotamico, e quindi con Elio, il dio-sole greco). Al tutto, per quel che concerne la teoria, non è estranea una certa sistemazione uranica e astrologica (sfere celesti, ipostasi cosmiche, ecc.) d'influsso “caldeo” o babilonese. L'interpretazione del mithraismo è tuttora allo stato ipotetico, in quanto si fonda quasi esclusivamente sulle raffigurazioni. Si sa che era un culto iniziatico, o un mistero, a cui si accedeva per 7 gradi: corax (corvo), criphius (celato), miles (soldato), leo (leone), perses (persiano), heliodromus (messaggero solare) e pater (padre). Sia la nomenclatura sia il numero dei gradi presentano varianti nella nostra documentazione. Il luogo di culto, detto mitreo, era o una grotta naturale o un tempio sistemato come una “grotta”. Il culto di Mithra si diffuse in tutto l'Impero romano, trovando adepti specialmente tra i soldati, il che forse testimonia l'originaria funzione “guerriera” del dio.Il carattere di “milizia” dei misteri di Mithra fu ripreso dallo stesso cristianesimo e insieme con esso il disprezzo per i “borghesi” o pagani (donde ha origine l'idea di un paganesimo contrapposto al cristianesimo). Anche altri elementi del mithraismo passarono al cristianesimo: il più noto è la festa del solstizio d'inverno, fissato al 25 dicembre, che era considerata la nascita di Mithra-Sole, diventata, per i cristiani, il Natale di Cristo. Mithra era raffigurato come un giovane con berretto frigio e aureola solare raggiata; per lo più in atteggiamento di uccidere un toro (Mithra tauroctono). Il sacrificio del toro era inteso nel mithraismo come un atto cosmogonico.