metaplasmo
Redazione De Agostini
sm. [sec. XVIII; dal greco metaplasmós, da metaplássein, trasformare]. Nell'antica grammatica, ogni modificazione fonetica della parola dovuta ad addizione (protesi, epentesi, paragoge), a soppressione (aferesi, sincope, apocope, elisione), a inversione (metatesi), a cambiamento (assimilazione, dissimilazione), o a fusione di suoni (contrazione). In particolare il termine si è fissato soprattutto per indicare i cambiamenti di categorie morfologiche, come il passaggio da un genere a un altro (il dito, le dita), da una declinazione a un'altra (latino facies, latino volg. facia, faccia), da una coniugazione a un'altra (latino florēre, latino volg. florīre, fiorire).