dissimilazióne
sf. [sec. XIX; da dissimilare]. Fenomeno fonetico per cui di due suoni vicini, uguali o simili, uno tende a differenziarsi rispetto all'altro o a scomparire. È quindi il fenomeno contrario dell'assimilazione ed è soprattutto frequente con le liquide (l, r) e con le nasali (n, m). Se è il suono precedente che rende dissimile, o fa scomparire, quello seguente, la dissimilazione si dice progressiva: latino cerealis (da cui l'italiano cereale) da cereralis derivato da Cerer-is; italiano mercoledì che suppone una forma latina Mercuri diem. Più frequente è il caso del suono seguente che esercita la sua azione dissimilatrice su quello precedente, e si ha allora una dissimilazione regressiva: latino taberna da traberna derivato da trabs; italiano albero rispetto al latino arbor.