maturazióne (botanica)

insieme dei processi morfologici e biochimici che si svolgono in una pianta o in un suo organo (seme, frutto, granulo pollinico, ecc.) man mano che essi raggiungono il completo sviluppo. Dal punto di vista morfologico la maturazione del seme consiste nella formazione dell'embrione, cui la pianta madre fornisce tutte le sostanze nutritizie necessarie a superare il primissimo stadio di sviluppo autonomo. Dal punto di vista biochimico il processo di formazione di tali sostanze di riserva ha caratteristiche inverse a quelle relative alla germinazione: sostanze solubili, facilmente mobilizzabili e di peso molecolare relativamente basso (in prevalenza amminoacidi e zuccheri del tipo degli esosi), vengono trasferite nei parenchimi del seme, dove in un secondo tempo sono trasformate in materiali insolubili o quasi, difficilmente mobilizzabili, di alto peso molecolare (soprattutto amido, sostanze proteiche, grassi per cui il peso secco del seme aumenta considerevolmente, mentre il contenuto in acqua diminuisce. La comparsa e l'accumulo delle diverse sostanze di riserva nel seme avvengono con andamento variabile nelle successive fasi della maturazione. In corrispondenza alla maturazione dei semi anche i frutti maturano: talvolta, raggiunto un certo grado di sviluppo, essi vanno gradatamente essiccandosi, acquistando al contempo consistenza coriacea o legnosa: si tratta dei frutti secchi, che svolgono soprattutto compiti di protezione per i semi. Nei frutti carnosi, al contrario, i frutti maturando si arricchiscono di parenchimi di riserva, che servono principalmente come alimento per gli animali, i quali, cibandosene, contribuiscono inconsapevolmente alla disseminazione. Finché i semi sono immaturi, questi frutti sono per lo più duri, acidi o insipidi, mentre a completa maturità dei semi anch'essi ormai completamente sviluppati, divengono teneri, soffici, più o meno dolci, profumati e colorati, e insomma dotati delle caratteristiche necessarie a renderli appetibili.