istamina
Indicesf. [sec. XX; da ist(idina)+a(m)mina]. Composto chimico della serie dell'imidazolo, che presenta la struttura di 4-β-amminoetilimidazolo
È largamente diffusa in natura, nei tessuti animali, in diverse piante e microrganismi. Nei tessuti dei Mammiferi si forma per decarbossilazione dell'amminoacido istidina. Si presenta sotto forma di cristalli aghiformi deliquescenti, solubili in acqua e in alcol. Interviene nei meccanismi della secrezione gastrica e nei fenomeni di accrescimento e di riparazione dei tessuti che hanno subito lesioni nel corso del processo infiammatorio; ha probabilmente un ruolo di rilievo nel controllo della circolazione sanguigna capillare e nella trasmissione degli impulsi nel sistema nervoso centrale; interviene pure in vari processi patologici quali lo shock, l'allergia, l'anafilassi, oltre che nell'infiammazione e nei fenomeni dannosi che possono scaturire dalla reazione antigene-anticorpo. Nei Mammiferi le più forti concentrazioni di istamina sono presenti nel polmone, nella pelle, nella mucosa intestinale, nelle mastzellen e nei basofili circolanti (in questi ultimi sotto forma di granuli), combinata con l'eparina. Dai depositi l'istamina viene messa in circolo in seguito a stimoli endogeni nervosi o umorali (per esempio acetilcolina o gastrina), oppure in seguito a stimoli esogeni fisici (traumi, ustioni, ecc.) e chimici. Lo stimolo che determina la più imponente liberazione di istamina è rappresentato dalla reazione antigene-anticorpo, nell'ambito delle reazioni allergiche. Una volta passata in circolo l'istamina agisce: sul sistema cardiovascolare determinando ipotensione e tachicardia e aumento della permeabilità capillare; sugli organi a muscolatura liscia, con aumento del tono e della motilità dell'intestino, contrazioni dell'utero, spasmo della muscolatura bronchiale; sulle ghiandole esocrine (aumento della secrezione clorido-peptica dello stomaco); sulla midollare del surrene (liberazione di catecolammine); sulle terminazioni nervose, determinando dolore, prurito e stimolando i riflessi assoassonici. Il catabolismo dell'istamina avviene per metilazione a opera di una metiltransferasi oppure per ossidazione da parte dell'istaminasi. L'istamina e i suoi sali cloruro e fosfato vengono adoperati in medicina per operare la desensibilizzazione allergica, nella sindrome di Ménière, in alcune forme di cefalea. Trovano anche impiego a scopo diagnostico per l'esame della secrezione gastrica, nella diagnosi del feocromocitoma e delle vasculopatie periferiche.